FEYENOORD-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Ci risiamo. Così come a Salisburgo, la Roma si mangia le mani: poteva tornare a casa con una rassicurante vittoria; vi rientra invece con una insidiosa sconfitta e preoccupanti infortuni.
Prima frazione con i giallorossi attenti – fatto salvo un filtrante di Kocku mal interpretato – e che dovrebbero chiudere avanti il primo tempo: il rigore sbagliato da Pellegrini è indubbiamente lo spartiacque negativo della gara.
Inutile entrare nella diatriba sul capitano: 45 goal e 50 assist con la Roma – o i due rigori segnati lo scorso novembre al Ludogorets, che permisero ai giallorossi di guadagnare io playoff – vengono tralasciati dai detrattori.
E sono difficili da ricordare – in questo momento – anche per gli estimatori: l’errore di ieri (rigore calciato proprio male) si inserisce in una stagione fin qui abbondantemente sotto le aspettative e potenzialità del numero 7.
Il quale, però, di mestiere non fa l’attaccante: la batteria di centravanti – che ogni tanto dovrebbe togliere le castagne dal fuoco alla squadra – ha dei numeri da far invidiare i “bomber” delle ultime in classifica.
Pur se la Roma trova trame e la squadra accompagna nella fase offensiva, infatti, non c’è verso che lì davanti si segni: con Dybala fuori, per buttarla dentro è notte fonda.
Il pacchetto difensivo, con la consueta regia di Smalling, se la cava, così come Cristante; meno brillante del solito, al contrario, Matic; deludente Spinazzola che, al primo vero affondo della partita, si accascia a terra come fossimo al 95′.
Zalewski ha difeso e attaccato, sbagliando solo un paio di scelte nel finale (si fidi più di se stesso: tiri quando può!): nell’occasione del goal è vero che si fa saltare ma Idrissi crossa fuori dall’area di rigore: tra Wijnaldum che guarda Wieffer e Rui Patricio i rimbalzi del pallone, il polacco mi pare il meno colpevole.
A proposito di Wijnaldum: primi 10′ del secondo tempo, padroni di casa a spingere trovando la rete. All’attivo un (bel) tiro a lato e molte interviste a ricordarci il tifo per il Feyenoord.
El Shaarawy entra benissimo: sfiora il goal subito ma poi, in occasione dell’unica discesa degna di nota di Spinazzola, va col piattone sprecando una grande occasione. Con un po’ più di “killer instinct”…
Appuntamento tra una settimana: non so se ci sarà il risultato ma penso si possa dire non mancheranno prestazione, voglia e stadio incandescente.