STORIA DI IERI di Diego AngelinoCAMPIONATOTOP

ROMA-SASSUOLO. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Potrei limitarmi a riportare quanto avevo scritto venerdì sui pericoli, tecnici e arbitrali, che Roma-Sassuolo (non) nascondeva. Pensiero, sono certo, che accomunava tanti romanisti prima del fischio d’inizio.

Pronti, via e ci sarebbe da andare al Var: tiro di El Shaarawy respinto, pare proprio di mano, da Tressoldi: a Pairetto, nel frangente, è forse apparsa la tristemente nota “rotellina” di DAZN. 

Meno di 2’ e potresti segnare: lancio del solito Matić per Wijnaldum che, a tu per tu con il portiere, centra Consigli. 60” e già due ulteriori indizi sull’andamento del match. 

Il terzo, che fa una prova, è l’ammonizione a Smalling dopo 9’: per fare arrabbiare l’inglese ce ne vuole. 

Gioca Bove, che deve sostituire Cristante: un buono spot per far capire ai detrattori perché il numero 4 sia imprescindibile in questa squadra. Bove non ha colpe, sia chiaro:

entra bene in corso d’opera; soffre dall’inizio. È, semplicemente, giovane. 

Prendi poi due goal, tra rimpalli, tunnel di tacco subiti in area, reattività prossima allo zero: inaccettabile. 

Eppure la riapri quando hai ancora settanta minuti per raddrizzarla completamente, con il primo goal in A di Zalewski. 

Ma, finite le colpe della squadra, arrivano quelle arbitrali e del singolo. In occasione del rigore, Kumbulla reagisce platealmente alla provocazione di Berardi, che da terra lo colpisce nelle parti basse.

Mi è subito venuto in mente Mancini: fosse accaduto a lui, ci saremmo trovati con Berardi quantomeno ammonito e nessun rigore contro.

Ma Mourinho, sempre restio a calcoli  – in Udinese-Roma prima del derby di ritorno dello scorso anno giocarono Zaniolo e Pellegrini, diffidati – ha subodorato l’aria, lasciando a riposo il vicecapitano. 

Ecco quindi che al VAR si valuta solo la reazione sciocca di Kumbulla (sono le uniche immagini che vede Fabbri ): rigore ed espulsione. 

Ma la Roma non demorde e segna col suo giocatore più forte e più fragile, cui l’allenatore deve sempre risparmiare qualcosa, onde evitare lunghi stop.

Il goal di Dybala è un capolavoro come il recupero di Matić su Frattesi: palla piena; punizione e giallo per centrocampista giallorosso.

Ancora Mourinho fiuta l’aria: l’ex Chelsea e Manchester United viene sostituto dopo un paio di minuti.  Cosa che ci permette di rivedere Camara, dopo praticamente quattro mesi: chissà se la mezz’ora di ieri non preveda dei costi di riscatto per la Roma. 

Con l’uscita del gigante serbo, si spegne la luce: il goal del carneade Pinamonti, in un pomeriggio da Van Basten, toglie ogni speranza di recupero.

Esordio per Majchrzak: due buone sponde nel quarto d’ora abbondante in campo; più di quanto fatto nei 77’ precedenti da Abraham. 

Ulteriore beffa (doppia) finale: Wijnaldum trova quel (bel) goal sbagliato in apertura; Fabbri ferma Ibanez (prestazione da brividi, la sua) a ridosso dell’area avversaria: ci fosse mai pericolo… 

È (quasi) martedì: testa a San Sebastiàn.