COPPE EUROPEETOP

MOURINHO “Real Sociedad ottima squadra. Non fortunati nel sorteggio”

Il tecnico giallorosso Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa della vigilia del match contro il Real Sociedad.. Queste le sue risposte ai giornalisti:

Che tipo di analisi si può fare sulla Real Sociedad? Cosa può fare differenza?
Sono un’ottima squadra. Onestamente è difficile trovare punti deboli. Imanol è un grandissimo allenatore, la squadra sta bene ed è difficilissimo fare gol. Anche in fase offensiva sono forti. In Spagna sono molti i giocatori forti tecnicamente e stare quarto posto in Spagna con quelle giganti li è tanta roba. Non siamo stati fortunati nel sorteggio, siamo in una super Europa league con squadre forti e molto più difficile delle scorse edizioni. Ma sono sicuro che anche loro ci guardano con lo stesso rispetto.

Si parla di Oyarzabal, ma puntano più sulla collettività?
Oyarzabal è molto bravo, ma sono molto più di lui. Anche a livello individuale hanno altri giocatori di grandissimo livello. La cosa più importante è come gioca la squadra, che è difensivamente molto molto organizzata. Offensivamente dipende da come sono organizzati, in partita cambiano modulo con estrema facilità, 4-4-2 col rombo, poi 4-3-3 con grande mobilità ai giocatori offensivi. È una bellissima squadra e faccio i complimenti. Il campionato spagnolo lo conoscono molto bene, le tre squadre che sono lì hanno un diverso potere economico, le altre sono sempre in lotta per il quarto posto, Siviglia, Real Sociedad, Bilbao, Villareal. Quest’anno la Real Sociedad è li dall’inizio, vanno in Europa al girone e vincono ad Old Trafford e vincono il girone. Vanno agli ottavi con due partite in meno, quelle dei Play-off, posso solo fare i miei complimenti.

Abraham nel 2023 è cresciuto, ancora non è l’Abraham della scorsa stagione? Cosa gli manca?
Per me c’è solo un Abraham che mi interessa, quello giocatore di squadra. Giocatore di squadra era anche quello in panchina all’ultima partita e festeggiava il gol nella curva, che sembrava che avesse segnato lui. Questo è quell’abraham di cui abbiamo bisogno. Capisco che possa fare più gol come lo scorso anno, ma abbiamo bisogno di questo abraham. Nei 15’ che ha giocato ha fatto molto bene, sta bene, Belotti sta bene. Molte volte un attaccante dipende da come va la squadra, se a Cremona hanno fatto male era per tutto. Con la Juve hanno fatto bene per la squadra quel poco che hanno giocato, ed è quello che mi aspetto domani. In settimana vedo questo da loro e questo mi rallegra. Per adesso è una settimana unica per lui, perché gli è nato il primo figlio ed ha voglia di fare gol per noi, ma se loro due giocano bene per la squadra, va benissimo così per me.

La Roma non riesce ad avere la stessa intensità con partite ravvicinate, due volte con la Cremonese e dopo si riscatta. Avete lavorato su questo punto di vista fisico e psicologico? Si augura di essere in panchina col Sassuolo?
Partiamo dall’ultima, non mi aspetto niente e non parlo finché non finisce il processo. Quando finirà non avrò problemi a rispondere ad un paio di domande. Ma penso che per adesso è etico aspettare il processo e non dire nulla. Dal punto di vista fisico penso che siamo in mano di grandissima qualità, preparatore atletico e chi lavora con lui sono di altissimo livello. Anche io con Salvatore e gli esercizi che facciamo tecnico tattico hanno un obiettivo fisico. Penso che a livello fisico facciamo un grande lavoro. Il DNA è una cosa che non puoi cambiare. Per dirti uno, Javier Zanetti poteva fare senza problemi 7 partite a settimana. Altri soffrono di più. Dal punto di vista mentale devi essere capace di giocare ogni partita con quella pressione buona che “questa partita la devo vincere” perché se non vinco gli obiettivi di squadra sono più difficili. Lo scorso anno la classifica abbiamo chiuso sesto, prima di me settimo, l’anno prima sesto. Così non aiuta, perché sei in una fase in cui un punto in più o meno non vivi con quella pressione. Il corpo e la mente si abituano a questo o alla tranquillità di non sentire quella pressione. Posso dire che siamo in evoluzione, l’anno scorso abbiamo perso due volte con Juve, Milan, Inter e quest’anno abbiamo vinto con Juve e Inter e pareggiato col Milan. Penso che sotto il punto di vista delle partite grandi la squadra è migliorata. Nel vincere in una settimana tre partite di fila facciamo ancora fatica.

Dybala ha un rendimento straordinario: di chi il merito?
Merito di Paulo. Merito dei suoi compagni, dei tifosi. si è incontrato in un gruppo di ragazzi molto empitici, in un gruppo che quando gioca in casa sente l’amore dei tifosi. Io posso aiutarlo sulla gestione del suo corpo, è un giocatore forte che ha avuto un passato nella Juve non facile, nell’ultimo anno a livello di infortuni. È arrivato qui motivato, con il sogno che ha realizzato, di andare al mondiale che poi ha vinto. Si sente importante perché è importante per noi. Tutto questo fa un Paulo rinato nelle motivazioni. Sono molto felice perché è quel giocatore che tutti conosciamo, ma è un ragazzo fantastico e sensibile.