LAZIO-ROMA 1-0. Il “Pagellario” di Franco Bovaio
Ancora una volta Ibanez (3) è il protagonista negativo del derby, che lascia in dieci per una doppia ammonizione ingenua. Al prossimo è meglio che non gioca, visto che è il terzo che sbaglia. Poi è vero che il primo cartellino è severo, ma visto che lo aveva preso doveva evitare di prendere il secondo e lasciare la squadra in dieci per più di un’ora. Anche se va pure detto che ad inizio partita aveva preso una manata in faccia da Milinkovic che avrebbe meritato quantomeno il giallo (se non qualcosa di più per condotta violenta) sulla quale l’ineffabile arbitro Massa aveva sorvolato. Come ha fatto poi su altre tre entrate sempre da ammonizione dello stesso Milinkovic.
Ma non è che la sconfitta è arrivata per colpa dell’arbitro, bensì per l’incapacità della Roma di costruire un’azione degna di questo nome anche quando, nella seconda parte del secondo tempo, la Lazio si è ritirata per amministrare il vantaggio e provare a ripartire in contropiede. I soliti passaggi sbagliati, le solite rifiniture non fatte e così via. Il solito tutto che manca quando bisogna costruire il gioco. Significa che sono mancati ancora una volta quelli che devono costruirlo. A cominciare da Pellegrini (4), sul quale bisognerà pure cominciare a farsi qualche domanda, come ad esempio se in questa condizione approssimativa serve alla squadra oppure no. Perché in campo cammina, perde un sacco di palloni e sbaglia tanti passaggi e scelte di gioco. Per noi Mourinho (5) lo ha tolto troppo tardi dal match, come ha ritardato gli ingressi dei pur inutili, ma più freschi, Abraham (5) e Matic (5) per Belotti (6, perché ha lottato da solo come un leone e ha preso tante botte) e uno Wijnaldum (5,5) ancora molto al di sotto delle sue possibilità. Ma ci sta, vista la sua lunga assenza. Entrambi non ne potevano più e sarebbe stato meglio levarli prima e non dopo aver subito il gol di Zaccagni, sul quale ha grosse colpe Zalewski (5), generoso quanto volete ma spesso impreciso e preso in mezzo in fase difensiva. Bene Smalling (6), come al solito, bene Mancini (6), molto bene Rui Patricio (7), che ha tenuto in gara la Roma con grandi parate e bene anche Cristante (6), che ha fatto quello che ha potuto. Malino Spinazzola (5,5), che ha chiuso bene e spinto male e anche Dybala (4), che in tutto il primo tempo non l’ha vista mai, penalizzato anche dall’inferiorità numerica della squadra, che stavolta è stata costretta a chiudersi per l’inferiorità numerica, ma che non può continuare a giocare tutte le partite così.