Europa League: tutto bello, ma ricordiamoci della Cremonese
di Franco BOVAIO – Bello il Feyenoord, che insieme all’Union St. Gilloise era una delle due squadre che speravamo di pescare nei quarti del 13 e 20 aprile. Bello il lato del tabellone dove siamo finiti, perché se passiamo il turno, in semifinale (11 e 18 maggio) troveremo la vincente di Bayern Leverkusen-Union St.Gilloise. Bello il fatto che tutte quelle che andavano evitate (Manchester United, Siviglia, Sporting Lisbona e Juventus) sono dall’altra parte del tabellone e, dunque, si elimineranno a vicenda sulla strada della finale, fissata a Budapest il 31 maggio. Bello tutto.
Ma questa storia l’abbiamo già vissuta recentemente, in Coppa Italia, dopo che la Cremonese aveva eliminato il Napoli e sappiamo come è andata a finire: con un enorme rammarico per aver fallito l’occasione di arrivare alla finale. Dunque ricordiamoci di quel precedente stagionale per non ripetere lo stesso errore, perché in Europa League la sorte ci ha sorriso, ma questo non significa che siamo già in finale. Assolutamente no! Quella va guadagnata sul campo, non a chiacchiere.
Il Feyenoord, poi, appare più forte di quello che abbiamo battuto nella finale della Conference. Basti ricordare che non perde da settembre e che è primo nel campionato olandese con tre punti di vantaggio sull’Ajax, che affronterà domenica. Il suo cammino in Europa League è stato limpido, sospinto dai gol dell’argentino Giménez e del brasiliano Danilo, due da tenere d’occhio. Ai gironi ha eliminato la Lazio e negli ottavi ha strabattuto lo Shakhtar Donetsk (7-1 ieri sera a Rotterdam). E poi ci conosce e contro di noi avrà una gran voglia di prendersi la rivincita della finale che ha perso l’anno scorso. Ma anche la Roma lo conosce e in panchina ha un Mourinho in più. Cosa che in Europa fa tutta la differenza del mondo. Senza contare che l’andata dei quarti si giocherà in Olanda e il ritorno a Roma. Un piccolo particolare che può diventare molto importante.