ROMA-SALISBURGO 2-0. Il “Pagellario” di Franco Bovaio
Spinazzola (9) è tornato lui e come contro il Verona è il nostro migliore in campo per tutta la partita che ha giocato, non solo perché dai suoi affondi e dai suoi piedi partono gli assist per entrambi i gol che regalano la qualificazione alla Roma. Il primo di Belotti (8), secondo nostro migliore in campo per il carattere, la generosità, la grinta, la determinazione e perché fa tutto quello che deve fare un centravanti vero.
Il secondo di Dybala (7), che sbaglia qualche appoggio, è vero, ma segna un gol che sembra facile perché è lui, con la sua classe, che rende facile quel tiro al volo, che tiene basso e mette in porta, mentre qualcun altro lo avrebbe spedito in curva. Insieme a lui Pellegrini (7), che lancia magnificamente Spinazzola sulla corsia nell’azione del secondo gol e gioca una partita di grande generosità, pur se in condizioni fisiche ancora non perfette. E Matic (7), che comanda il centrocampo come un signore feudale faceva con le sue terre. Quella zona è sua e lì non si passa e si gioca come dice lui, aiutato dal fido Cristante (7), che anche stasera si fa valere e sfiora il gol con tiro che si stampa sulla faccia del portiere austriaco. In difesa meglio Mancini (6,5) e Smalling (6,5) di Ibanez (6), che nello strepitoso primo tempo che ha giocato la Roma è stato il più incerto, salvo riprendersi nel secondo.
Sulla sufficienza piena anche Zalewski (6,5), che ha spinto come un forsennato fino a quando ce l’ha fatta, sulla sufficienza Rui Patricio (6), ma solo perché mai seriamente impegnato dagli avversari e i subentrati Karsdorp (6) e Wijnaldum (6), che sta tornando quello che conoscevamo. Quanto a Mourinho (8) è lui il segreto della Roma. Quello che motiva i giocatori, che gli da la consapevolezza della loro forza, il senso del gruppo e la capacità di vincere senza subire un tiro vero e proprio in porta. La Roma è diventata una squadra sua in tutti i sensi. E questo ci fa felici. Poi c’è ancora chi lo critica … Boh!