A PRIMA VISTACOPPA ITALIATOP

ROMA-CREMONESE. A PRIMA VISTA di Paolo MARCACCI

Serata di contrastanti sensazioni, nel freddo dell’Olimpico, pieno come al solito. Da una parte l’entusiasmo per la possibilità di approdare alla semifinale di una competizione che per i tifosi della Roma rappresenta forse l’obiettivo principale in questa stagione, mentre comprensibilmente, per la società è il raggiungimento del quarto posto il focus principale. Dall’altra, ovviamente e con tutta l’amarezza possibile, la questione Zaniolo che aleggia sopra lo stadio, con punteggiatura di amara incredulità per come la questione è degenerata, rovinosamente diremmo; un po’ come la teoria del piano inclinato, con la biglia delle impuntature che continua a rotolare sempre più velocemente. L’ultimo aggiornamento è il virgolettato del ragazzo – vi dispiace se lo chiamiamo così? – che, almeno a parole, tende una mano alla piazza e alla società. 

In ogni caso, troppo importante è la serata per non scrollarsi di dosso ogni riflessione nell’istante in cui Fabbri fischia l’inizio di questo imprevisto – per il nome dell’avversario – quarto di finale. 

Sintesi del primo tempo: Mourinho esce dal campo al 43mo, la Roma molto prima, condannata dall’erroraccio di Kumbulla che sovraespone Rui Patricio al fallo da rigore. Dopo il penalty di Dessers, tanta confusa animosità, ma nessuna reazione. 

Secondo tempo pieno zeppo di titolari ma Roma che, dopo aver incassato il raddoppio in apertura di ripresa, fa una fatica tremenda quanto a produzione offensiva. 

Tutti bocciati, stasera. Eliminazione delittuosa, in una competizione che era diventata, a maggior ragione per l’ipotetico percorso verso la finale, il principale obiettivo dei giallorossi. Assurdo il risultato, sbagliata la formazione iniziale, manchevole l’atteggiamento, nervosa la squadra e alla lunga più stanca dell’avversario.