RASSEGNA STAMPATOP

La conquista dell’Olimpico

(IL MESSAGGERO) Di colpo la Roma si ritrova a rincorrere. In classifica, a livello di obiettivi stagionali, per non parlare dell’affetto della gente che mercoledì, a fine partita, l’ha sonoramente fischiata. Lo schiaffo di Ballardini ha riportato tutti con i piedi ben saldi a terra. Non che ci fosse nulla per il quale esaltarsi anche prima del ko con la Cremonese ma quella foto scattata dopo l’1-2 di Napoli, voluta da Mourinho per provocare una reazione emotiva nel gruppo, ha avuto l’effetto opposto. José ha cercato la scossa, quello che ne è uscito fuori è stato un cortocircuito. Nel gioco, nelle idee, nelle motivazioni.

Quella che in coppa Italia doveva essere la grande occasione stagionale, s’è trasformata in una figuraccia. Nella gestione-Mou se la gioca con la notte di Bodø. La Roma ha sbandato invece alla prima curva. E se dal 2008 è una normalità, stavolta fa ancora più male perché è successo all’Olimpico. Sì, lo stesso Olimpico che per la ventesima volta si è riempito e sarà sold-out anche oggi contro l’Empoli.

Un feeling, quello con lo stadio amico, da ritrovare. Delle 8 sconfitte stagionali, 5 sono arrivate in casa. Tre in campionato (Atalanta, Lazio e Napoli), una in Europa League (Betis Siviglia) e l’ultima in coppa Italia contro la Cremonese.

Oggi con l’Empoli non serve nulla di speciale. Serve semplicemente tornare alla normalità. E vincere con i toscani, per una squadra che ambisce alla Champions (per una sera sarebbe addirittura seconda), deve tornare ad esserlo. Non serve scomodare nemmeno la statistica che vede la Roma nelle 14 partite di Serie A aver avuto la meglio sui toscani per 12 volte (e 2 pari). Per farlo José si affida alla sua formazione titolare. Rientrano dal 1′ Dybala, Matic, Smalling (che giunto alla 28ª gara, vede scattare l’opzione di rinnovo) e Abraham, tenuti a riposo nel 1° tempo con la Cremonese.