ROMA-FIORENTINA 2-0. Il “Pagellario” di Franco Bovaio
Una volta si sarebbe detto che la Roma ha vinto all’inglese contro la Fiorentina perché il 2-0 in casa era il classico punteggio delle vittorie casalinghe nel campionato d’oltremanica. E visto che sul 2-0 di stasera c’è molto di inglese lo diciamo anche noi. Perché Dybala (8) ha segnato la sua doppietta su due assist al bacio del suo compagno inglese d’attacco Abraham (7), che è tornato finalmente a giocare una partita molto convincente. Non solo per gli assist, ma anche per la partecipazione al gioco e la costante presenza anche in fase difensiva. Perché dopo l’1-0 e in vantaggio di un uomo la Roma si è messa giocare come fa il gatto con il topo: grande melina per tenere la palla tra i piedi ed essere pronta a sfruttare il vecchio contropiede appena la Fiorentina si faceva sotto e si scopriva un po’.
Come è esattamente capitato nell’azione del 2-0, partita da un lancio millimetrico di Cristante (6) per Abraham. Che è stato anche uno dei pochi passaggi indovinati da Cristante, al quale diamo la sufficienza proprio per questo. Altrimenti, per noi, sarebbe stato insufficiente. Il 6 lo diamo anche al suo odierno compagno di reparto Bove, che ha dato molta sostanza e dinamismo al centrocampo. Per giocare come ha fatto la Roma dopo essere passata in vantaggio, poi, era necessario avere molta solidità difensiva e stasera c’è stata, tanto che Rui Patricio (6) è stato poco impiegato, ma quando è stato chiamato in causa non ha sbagliato. Di conseguenza ecco i bei voti per tutto il pacchetto arretrato: Smalling (6,5), Kumbulla (6,5), Mancini, il migliore di loro (7), Celik (6 per un erroraccio su un retropassaggio) e Zalewski (6,5), che ha preso molti calci.
Infine Pellegrini (6), che ha giocato sottotono ma con l’attenuante di essere sceso in campo non al massimo della forma. Per questo spirito di sacrificio e la voglia di esserci comunque gli diamo la sufficienza. Bene Tahirovic (6), che è entrato con il piglio del veterano e Matic (6), che gestisce sempre il pallone come pochi. E bene Mourinho (6,5), che ha messo insieme la trentesima partita senza subire gol da quando siede sulla panchina della Roma. Perché a pallone vince chi subisce meno reti e chi ha i campioni come Dybala, che oltre ai gol ha deliziato tutti con molti cambi campo al bacio e alcune belle giocate.