STORIA DI IERI di Diego AngelinoCAMPIONATOTOP

NAPOLI-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Perdere giocando bene: non mi offre alcuna consolazione, anzi. Perché non ho bisogno di ieri sera per capire il lavoro straordinario che Mourinho sta facendo a livello mentale, dall’ormai lontano 2021.

Quindi, che la Roma vada a Napoli a mettere in difficoltà una squadra forte, cui sta andando tutta l’acqua per l’orto, non mi sorprende; anche perché era già successo all’andata, quando solo l’imprecisione di Abraham – e anche di altri – aveva impedito di trasformare azioni potenziali in occasioni concrete.

Sarà lo stress del dover affrontare un attacco sempre estremamente insidioso ma, in due partite, non c’è un goal che non nasca da un mezzo regalo romanista.

La Roma ripropone quel 3-5-2 decisivo nella seconda parte della scorsa stagione: l’onere della costruzione sottratto a Cristante e affidato a Matic genera evidenti benefici; Zalewski a destra continua a regalare prestazioni per me maiuscole, assist a parte: certo, difensivamente – vedi imbucata di Mario Rui sull’1-0 – deve ancora imparare molto; Spinazzola – colpevole sul goal di Osimhen non più di Ibanez – regala qualche spunto della sua migliore versione ma s’infortuna (di nuovo).

Pellegrini: partita passata a oscurare Lobotka; primo tempo senza calciare i piazzati. Nella ripresa “rischia” l’assist su angolo per Cristante: se Mou avesse un’alternativa più sostanziosa del futuribile Bove, lo rischierebbe con un solo allenamento nelle gambe?

Dybala e Abraham in una serata non semplice: all’argentino il pallone buono capita sul destro. Sempre lui, tiene viva la partita con un disturbo decisivo, nella propria area, su Kvaratskhelia.

La Roma preme per cercare il pareggio e lo trova con un ottimo El Shaarawy. Il goal è da attaccante vero: mi ha ricordato, in parte, il 2-2 di Totti in Roma-Torino 2016, con l’attuale allenatore del Napoli sulla panchina giallorossa.

Mourinho, al solito geniale, trasforma la sconfitta in una spunto positivo per il prosieguo della stagione, con una foto a immortalare la forza del gruppo: ma lui lo fa con raziocinio e cognizione; noi evitiamo di esaltarci per la sconfitta propositiva.