MILAN-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Quindi, ricapitolando: imbattuti (con un successo) nelle tre trasferte di Milano e Torino; pareggio in rimonta in casa dei Campioni d’Italia; +3 sulla classifica di un anno fa.
Se l’obiettivo è il risultato – e non il divertimento che si potrebbe vivere guardando un film – non ci sono davvero motivi per essere negativi.
Come contro Juventus e Inter – e contro il Napoli in casa – Mourinho è conscio di essere incudine.
Ecco, quindi, la gara impostata per lasciare l’iniziativa all’avversario, limitandone i punti forti. Cosa riuscita, tra l’altro, fin quando Ibañez si perde Kalulu in area e Rui Patricio è tutto fuorché reattivo sul colpo di testa del francese.
Sei sotto 1-0; hai Celik ammonito dopo 9’; se ti apri concedi il fianco a Hernandez-Leao: l’atteggiamento di attenzione, pur in svantaggio, è il più corretto per tenere la gara in equilibrio.
La Roma inizia ad affidarsi alle forze presenti in panchina: anche perché, chi è in campo, ha effettuato – penso a Zaniolo – soprattutto un gran lavoro di sacrificio.
Con Tahirovic e Matic c’è più ordine. Ma, dopo il regalo dello 0-1, la Roma rilancia con lo 0-2, facendosi sorprendere in campo aperto e pagando anche la sfortunata deviazione di Smalling sul tiro di Pobega.
Nel frattempo Massa, per non fischiare un possibile fallo su Tahirovic, si ritrova ad ammonire per proteste Tonali, Pioli e Nuno Santos, in occasione del (non) fallo di mano di Ibanez. Peccato l’arbitro si perda il secondo giallo per Bennacer – insieme al sempre pessimo Aureliano, ieri 4° uomo – subito però “espulso” dal proprio allenatore, che lo sostituisce con Vrankx per evitare guai.
Con El Shaarawy per Celik la Roma si sbilancia non avendo più nulla da difendere: Zalewski va a destra, dove mi piace molto perché punta l’avversario e crossa (spesso con palloni interessanti) in mezzo.
Il piede di capitan Pellegrini permette a Ibañez di redimersi in parte. La partita è riaperta ma il recupero è di appena 5’: intollerabile discrezionalità da estirpare con il tempo effettivo.
Abraham dà seguito al suo buon inizio di 2023: dopo il salvataggio contro il Bologna, ecco il goal che permette alla Roma di restare a -3 dal quarto posto.
Non è assolutamente un punto banale perché permette ai giallorossi di restare ancorati al gruppo delle prime, in attesa della partita più importante di questo inizio di 2023: quella da dentro o fuori di giovedì, col Genoa in Coppa Italia.