PAGELLARIO di Franco BovaioCAMPIONATOTOP

ROMA-TORINO 1-1. Il “Pagellario” di Franco Bovaio

La Roma è sempre una meravigliosa cornice senza quadro. Così appare a vederla in televisione, così appare allo stadio, dove il vostro cronista è stato stavolta, mescolato ai tifosi. Spieghiamo il senso del nostro discorso: il contorno è bellissimo, gli stessi tifosi, lo stadio, gli inni, i colori, tutto. Ma è il quadro che manca, cioè la squadra, che non gira proprio. Anche con il Torino è stato così.

Mourinho (5) dice che mancano i giocatori che erano stati presi per far crescere la Roma e ha ragione. Ma stavolta anche lui non ci ha convinto. Perché mettere titolare il “bambino” Volpato (5), che ancora non è maturo per queste partite e non il ben più esperto El Shaarawy (6), che quando è entrato è stato comunque più in partita perché lui sa come si fa? Perché presentare ancora Cristante (5), protagonista di un’altra prestazione opaca e non Matic (6,5) insieme al ben più dinamico Camara (6) fin dall’inizio? E perché togliere proprio quest’ultimo per far entrare lo stesso Matic e non il succitato Cristante? Insomma, qualche dubbio stavolta pure Mourinho ce lo ha sollevato.

Anche se restiamo convinti che la Roma per crescere deve affidarsi sempre a lui. E a Dybala (7), ovviamente, che quando è entrato ha cambiato la partita in venti minuti. Perché la classe è classe e se la Roma ha pareggiato lo deve soprattutto a lui. Speriamo che torni in forma dal Mondiale e non di nuovo infortunato. Quanto agli altri … Un pianto. O quasi, perché se vai a vedere il trio di difesa e il portiere più o meno si sono salvati. Sei per tutti: Rui Patricio, Smalling, Ibanez e Mancini. Anche se sul gol di Linetty Smalling sembra un po’ in ritardo… Ma nel complesso sono andati bene, soprattutto se confrontati con gli altri: Celik (5), Zalewski (5), Abraham (5, è un altro rispetto all’anno scorso, ma cosa ha?) e Belotti (5, con l’aggravante del rigore calciato sul palo).

Un pochino meglio Zaniolo (5,5), che si batte e si sbatte, prende calci e spinte, ma si mangia un gol nel primo tempo e dà spesso l’impressione di essere più fumo che arrosto. Al ragazzino Tahirovic (sv) gioca troppo poco per prendere un voto, ma entra nell’azione del gol, visto che è lui che fa girare il pallone verso Dybala. In chiusura: meno male che arriva questa lunga sosta per ritemprare le idee e i muscoli e per ritrovare i titolari infortunati, con i quali in campo è un’altra Roma. Su questo Mourinho ha ragione da vendere.