ROMA-LAZIO. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Sembrava un derby dei primi anni ‘90, destinato a uno scialbo 0-0. Ma la Roma – con l’avversario gambe molli alle corde, in attesa dell’ultimo gancio – decide invece di regalare la partita con un nuovo, grave errore di Ibanez.
Al termine di un’azione sbagliata già dalla partenza: rimessa laterale battuta all’indietro da Zalewski; Mancini che riparte dal portiere anziché allargare a destra; Rui Patricio che non lancia lungo; Ibanez che controlla male e agevola il pressing avversario.
E il “Sarriball”? I 700 passaggi? L’aggressione alla partita? È tempo di pane e salame, quindi lo champagne – più che legittimamente, attenzione! – resta in frigo. 4-3-3 biancoceleste che diventa facile 4-5-1, iniziativa lasciata alla Roma. Chissà che ne pensano i romanisti ossessionati dal “bel giuoco”.
Dopo il regalo e la partita incanalata ancor più nei binari perfetti per gli avversari, la Roma ci prova: ancora un legno di Zaniolo; la frenesia di Pellegrini, con un destro debole e un sinistro a lato; l’ennesima incomprensibile scelta di Abraham che, con Pellegrini solo nella lunetta, cerca un passaggio per Zalewski, difficile persino per Totti.
Abraham che, dopo poco più di un minuto, aveva appoggiato di piatto tra le braccia di Provedel, dopo ormai consueto break di Camara. Decisioni sempre errate, che portano poi alla frettolosa sintesi di una Roma che “non tira”.
Nella ripresa Mourinho, costretto a togliere l’ammonito Mancini, prova ad alzare la qualità del palleggio da dietro, inserendo Celik, senza cambiare modulo. Ma al 53’ i dolori di Pellegrini si ripalesano: quella luce di cui la Roma ha bisogno e di cui parla Mourinho, viene quindi richiesta al diciottenne Volpato.
Il quale è l’unico a mettere in mezzo due palloni interessanti, al contrario di praticamente tutti i suoi compagni che provano i cross, centrando – più o meno sempre – il primo avversario a portata di tiro.
Manca anche la foga, alla Roma: stanchezza? Di certo Sarri, con le sue scelte, ha sacrificato la gara di giovedì in vista di questa. E trovandosi a fare una partita da subito difensiva, ha potuto gestire le energie al meglio.
L’obiettivo di queste ultime tre partite del 2022 dovevano essere 7 punti: inutile dire della delicatezza – considerando anche le assenze – che assume la trasferta di Reggio Emilia.