DIVAGAZIONI ROMANISTE… Viva Mou
Di Franco BOVAIO – La Roma è quarta in classifica a 7 punti dal Napoli, che è primo e nettamente più forte di tutte le altre (per ora). Quel Napoli che ha segnato a raffica e con facilità irrisoria a tutti: 30 reti in 12 partite per una media di 2,5 a gara. Tranne che alla Roma, l’unica che lo ha inchiodato sullo 0-0 fino all’81’, quando è stata battuta da un gran gol di Osimhen. Un centravanti che fa la differenza.
La Roma è quarta in classifica a 2 soli punti dall’Atalanta che tutti lodano e dalla quale è stata battuta in una partita in cui ha fatto sedici (16!) tiri contro uno solo (1!) dei bergamaschi. Purtroppo decisivo, perché realizzato da tale Scalvini che in A ha segnato solo 2 reti!
La Roma è quarta in classifica ad 1 solo punto dal Milan Campione d’Italia in carica che quanto è bravo Pioli Dio solo lo sa (secondo la vulgata che va per la maggiore) e che ha un gruppo coeso come mai visto prima nell’orbe terracqueo (sempre secondo le varie gazzette).
La Roma è quarta in classifica con 1 punto in più della Lazio che quanto gioca bene Dio solo lo sa (anche qui, come per il Milan) e uno in più dell’Inter, che ha un organico nettamente superiore a quello della stessa Roma. Sempre stando ai più.
La Roma è quarta in classifica con 3 punti in più della Juventus perché Allegri non capisce niente e dell’Udinese, che anche lei come è solida, come gioca bene, come è tutto bello madama la marchesa.
La Roma è quarta in classifica perché ha fatto 21 punti su 24 contro le medio-piccole del campionato. Udinese compresa, perché non possiamo considerarla tra le grandi, pur con tutto il rispetto per quanto ha fatto finora. Ventuno punti su 24 contro queste squadre significa che la Roma alle altre le ha battute tutte, facendo valere la sua superiorità. Come va fatto, perché è contro di loro che si vincono i campionati. Non negli scontri diretti. Semplicemente perché le partite contro le medio-piccole sono di più e sono quelle che le grandi devono vincere. E la Roma le vince. Punto.
Ma la Roma è quarta in classifica anche nonostante le assenze dei due campioni che dovevano rinforzarla davvero, Wijnaldum e Dybala, fermi ai box per i noti infortuni. E con tutti i problemi di una rosa corta soprattutto a centrocampo e in difesa.
Ed è quarta in classifica nonostante le tante, tantissime, azioni da gol create (in questa statistica è una delle prime del campionato) ma non realizzate (e nella statistica delle azioni non concretizzate viaggia tra il nono e il dodicesimo posto).
Numeri che evidenziano che un gioco la Roma ce l’ha, perché altrimenti non avrebbe collezionato tante azioni da gol, né tante reti su calcio piazzato, che indicano come il mister allena la squadra in questo tipo di situazioni. Perché queste non vengono per caso o per volontà di Dio, ma per schemi e situazioni specifiche che si studiano e si allenano.
Dunque perché molti romanisti rompono ancora le scatole a Mourinho? Vogliono che la Roma torni a giocare come con Zeman? Bene, allora significa che il calcio non è più uno sport in cui si compete per vincere, ma è diventato uno spettacolo teatrale.