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EMPOLI-ROMA. A PRIMA VISTA di Paolo MARCACCI

Sfida numero 33 quella di stasera al Castellani tra Empoli e Roma. Nei 32 precedenti totali, 4 vittorie azzurre (tutte in casa), 6 pareggi e 22 vittorie dei giallorossi. Parlando delle sole gare giocate in casa azzurra, 16, la Roma si è imposta in 8 occasioni, con 4 pareggi e, come detto, altrettante vittorie per l’Empoli.

Già, ma i numeri servono a qualcosa, senz’anima? Sono come la bella di Cocciante, possono addirittura fare danni. Alla Roma di giovedì scorso, al di là di considerazioni varie, Mourinho compreso, è mancata l’anima. Poi, vanno bene le varie considerazioni su Cristante che rincorre in modo blando, su Pellegrini che non incide, su Zalewski che sbaglia troppi palloni. 

Stasera, quindi? Buttiamola in filosofia: primum vivere, de inde philosophari. Come a dire: i dibattiti dopo, adesso servono i tre punti, anche brutti, maledetti e subito. Un primo tempo, sull’ennesimo campaccio, nel quale i ritmi dell’Empoli prevalgono e che finisce con un mostruoso concorso di colpa in occasione del gol di Bandinelli. Prima, abituale perla di Dybala con l’interno sinistro. 

Forcing di inizio secondo tempo, poi l’Empoli rimette le cose in equilibrio, quindi il vantaggio firmato Abraham quando il nove stava uscendo un po’ dalla partita. Ancora più bello del gol precedente, l’assist di Dybala. Ibanez, il meno disattento e il più efficace della triade difensiva, conquista il rigore che Pellegrini spedisce sulla parte alta della traversa. Errore non da lui alla battuta. 

Si soffre, fino alla fine; si vince, con grande fatica. È sempre meglio aprire i dibattiti, indispensabili, con tre punti in più.