Parola a Friedkin
(IL TEMPO) La tensione è massima, gli equilibri molto sottili. Da una parte José Mourinho e la sua smania di acquisti per non sentirsi (troppo) inferiore ai competitor, dall’altra il doppio ordine impartito a Tiago Pinto dalla proprietà: rinforzare la Roma e risanare i conti del club con le cessioni. Due obiettivi difficilmente coniugabili e il punto di scontro è dietro l’angolo. «Sono frustrato per il mercato» si è lasciato scappare il tecnico portoghese lunedì durante una presentazione dei gioielli prodotti dalla figlia nella Capitale. Diventa così «ufficiale» il malcontento di Mou, che continua a utilizzare la sua tattica di sempre: lamentarsi e mostrarsi deluso per ottenere il massimo possibile dalle società per cui lavora.
Con il caso Zaniolo da gestire in casa, senza una soluzione rapida alle porte, ci vorrebbe un acquisto alla Dybala per far tornare il sorriso all’allenatore. Ma ad oggi la Roma non può avvicinarsi alle richieste dell’argentino, sedotto e abbandonato dall’Inter dopo una proposta (rifiutata ormai diverse settimane fa) che lo avrebbe portato a guadagnare fino a 7 milioni di euro netti compresi i bonus. Detto che senza la partenza di Zaniolo non è immaginabile un assalto dei giallorossi a Dybala, se la «Joya» non abbasserà le pretese ogni discorso sarebbe comunque chiuso in partenza. Al momento Pinto non può far altro che osservare, consapevole che il Napoli si sta facendo sotto, il Milan è concentrato su altri obiettivi ma pronto a inserirsi e l’Inter stessa, qualora riuscisse a cedere Dzeko, tornerebbe la favorita.
Mourinho deve quindi mettersi l’anima in pace e aspettare. Intanto alterna frecciatine a mezza bocca a post ironici sui social, dove continua a divertirsi, vedi le foto di ieri sui «pisolini» durante il volo. Spetta quindi ai Friedkin gestire questo momento di palese nervosismo interno (lo stesso Pinto è piuttosto agitato) e valutare se sia il caso di cambiare il piano, come accaduto lo scorso anno quando i texani autorizzarono la spesa non prevista per Abraham. Ma la morsa della Uefa, tornata a vigilare sui bilanci, è un fattore nuovo che complica tutto.
Pinto, intanto, si divide tra le cessioni e le altre trattative più urgenti, con la voglia di regalare nuove certezze a Mourinho più in fretta possibile. Rinviando il suo sbarco in Portogallo, il gm giallorosso ieri si è spostato a Milano per altri incontri. Il risultato più concreto di giornata è l’accordo raggiunto con il Monza per Villar: il centrocampista spagnolo è in procinto di trasferirsi al club di Berlusconi in prestito per 1 milione di euro più l’obbligo di riscatto a 7 milioni in caso di salvezza dei brianzoli, ai quali aggiungere altri 2 milioni di bonus per raggiungere la cifra complessiva di 10 milioni.
Pinto ha visto anche Luca Percassi dell’Atalanta per valutare una possibile sinergia sulle rispettive cessioni da fare. I giallorossi hanno proposto, tra gli altri, El Shaarawy, Veretout e Carles Perez mentre l’Atalanta ha messo sul tavolo il nome di Miranchuk. Mourinho preferirebbe prendere Pasalic, ma la risposta dei bergamaschi è stata tiepida.
Tra le varie riunioni di Pinto anche quella con Beppe Riso, agente di Frattesi. Il centrocampista sta pressando il Sassuolo per abbassare il prezzo del suo cartellino, il fronte è tornato caldo e si attende una svolta a giorni in un senso o nell’altro. Kluivert, rimasto a Roma, è pronto a salutare: lo vogliono Lione e West Ham. Su Felix c’è invece il Crystal Palace che offre a sua volta Zaha.
Chiuso il trasferimento di Voelkerling Persson a titolo definitivo al Lecce per circa 1 milione di euro, alla Roma spettano anche un diritto di riacquisto a 1 milione e mezzo, la possibilità di pareggiare altre offerte in futuro, oltre al 50% della futura rivendita. Da uno svedese che parte a un altro che arriva: preso Kurtulus, 2007 dell’Halmstad. Il portiere Mastrantonio va in prestito secco alla Triestina, accordo col Pescara per Pezzella che aspetta però un club in Serie B: ad ora non c’è.