Friedkin e il piano della grande Roma: stadio, rilancio e vittorie con Mou
(GAZZETTA DELLO SPORT) Franco Sensi dovette vendere i gioielli di famiglia e consegnarsi alle banche, dopo aver condotto la Roma allo scudetto 2001, terzo e ultimo della sua storia. Dan Friedkin non farà la stessa fine, anche se le ambizioni sono altrettanto elevate. Primo perché l’impegno finanziario nel club di calcio, per quanto massiccio, è solo una piccola parte. Tra nuovo stadio e Champions si potrebbe arrivare vicino alla quota di 300 milioni fetta della smisurata ricchezza personale. Secondo perché il progetto è quello di sviluppare organicamente l’azienda giallorossa per renderla, a un certo punto, autosufficiente.
Un piano che prevede di trasformare l’As Roma in una media company internazionale sfruttando finalmente tutta la potenza di un nome conosciuto in tutto il mondo. Le variabili sono molte, la strada passa necessariamente dal campo. Così si spiegano gli ingaggi, nel giro di un anno, di un top manager (José Mourihho) e di un top player (Paulo Dybala). Dall’agosto 2020 allo scorso maggio ha versato nelle casse del dub 370 milioni di euro, una media dl 17 al mese. Includendo i 199 pagati alla cordata di Pallotta per il passaggio delle quote e i 38,5 impegnati nell’Opa (prorogata fino a venerdì) per il delisting da Piazza Affari, l’operazione Roma è costata finora oltre 600 milioni.
E non è finita qui. Il cda giallorosso varerà una nuova ricapitalizzazione: l’impegno di Friedkin è senza soluzione di continuità, almeno per i primi anni. Gran parte di questi fondi, per la verità, sono andati a coprire i buchi pregressi, considerato che tra il 2019 e il 2021 la Roma ha perso 389 milioni e prevede di chiudere l’esercizio 2021-22 con un deficit di almeno 150 milioni. I debiti finanziari, tolti i prestiti sod, ammontano a 275 milioni, quasi integralmente imputabili al bond con scadenza nel 2024. La partecipazione alla Champions è la chiave di volta per far decollare il progetto di crescita, assieme al dossier dello stadio che proprio nelle ultime settimane si è sbloccato con l’intesa club-Comune sull’area di Pietralata, nella zona Est della Capitale.