RASSEGNA STAMPATOP

Roma da urlo

(IL TEMPO) C’è solo la Roma in Europa. Per la terza volta in cinque stagioni i giallorossi, unico club italiano rimasto in lizza nelle coppe, giocheranno una semifinale: stavolta quella di Conference League, ancora contro un’inglese dopo Liverpool e Manchester United. In questo per conquistare la finale di Tirana bisogna battere il Leicester nella doppia sfida con andata il 28 aprile al King Power Stadium e ritorno all’Olimpico il 5 maggio. La pratica Bodo Glimt è stata liquidata grazie alla prova migliore offerta fin qui dalla banda di Mourinho, che in una serata magica, trascinata dalle prodezze del campione ritrovato Zaniolo, cancella le delusioni e le polemiche contro i norvegesi e li rispedisce a casa senza troppi complimenti. E ora, come mai negli ultimi anni, si apre l’opportunità di spezzare quella specie di sortilegio che impedisce di portare trofei a Trigoria da 14 anni.

La Roma aggredisce subito la partita col Bodo, si nutre dell’energia di uno stadio «elettrico» e fa capire ai modesti scandinavi che sarà tutt’altra storia rispetto alle precedenti gare. Nel 3-4-1-2 disegnato da Mourinho Mkhitaryan arretra a fare il regista accanto a Cristante, Pellegrini si allunga a trequarti e Zaniolo è l’innesto a supporto di Abraham. Ed è proprio l’inglese, capocannoniere della Conference League, a sbloccare la partita finalizzando l’ennesimo corner vincente battuto dalla Roma, stavolta in «movimento», con il cross di Zaniolo sul tocco corto di Pellegrini e la respinta difettosa di Haikin. La partita è a senso unico. Con due colpi di tacco, prima Abraham poi il capitano giallorosso sfiorano il raddoppio che arriva subito dopo con un’azione d’autore: Cristante per la sponda di Abraham e il successivo filtrante di Pellegrini: stavolta Zaniolo non può sbagliare, l’Olimpico esplode di gioia, con Mourinho che incita il suo popolo.

La prima parata di Rui Patricio arriva dopo 26 minuti, sul tiro centrale di Vetlesen. Per i norvegesi è solo un’illusione, perché l’enfant prodige Zalewski si inventa una scorribanda delle sue sulla fascia e innesca ancora Zaniolo, stavolta a segno con lo «scavetto», apprezzato anche dal maestro Totti in tribuna. Pratica chiusa in meno di mezzora. Zaniolo però decide che non ha finito di divertirsi e regala un altro gol bellissimo ai romanisti che esultano ancora in apertura di secondo tempo per il suo siluro sotto al sette. Nicolò si arrende ai crampi, entra Felix, l’impresa è ormai compiuta. Il prossimo impegno sarà a Napoli in campionato a Pasquetta, poi altra trasferta in casa dell’Inter prima di volare in Inghilterra. In una stagione che ha già regalato emozioni di ogni tipo, il bello deve ancora venire.