Ricomincio da tre: con la tripletta al Bodo Zaniolo torna al centro della Roma
(IL MESSAGGERO) Tre gol per riprendersi la Roma, mettersi alle spalle un periodo nero fatto di esclusioni, fischi, panchine e bacchettate pubbliche e tornare l’uomo vetrina. Resta da capire realmente quali sono le sue intenzioni per il futuro e quelle del club. Al momento né Zaniolo né la Roma hanno certezze.
La parola chiave è tempo. Da un lato il nazionale azzurro reclama una promessa fattagli dalla precedente proprietà, datata ormai due anni, di un adeguamento sostanzioso del contratto. Dall’altra c’è Pinto che, dopo aver bloccato il prolungamento a fine ottobre su indicazione dei Friedkin, invece temporeggia, forte di una scadenza nel 2024.
Nicolò a Roma sta benissimo. Ama la città, i tifosi ed è ricambiato. Allo stadio, quando lo speaker l’altra sera ha annunciato che avrebbe giocato, l’urlo dei 64 mila si è sentito sino a Piazza Irnerio. D’altro canto, non può rimanere insensibile a quanto gli accade intorno. E in molti (Juve, Milan, Tottenham), ingolositi dallo stallo contrattuale, già si sono mossi con il suo entourage. La Roma assicura di non aver ricevuto nessuna offerta ma qualora arrivasse, non prenderebbe in considerazione proposte inferiori a 60 milioni. Lato Zaniolo, se ne prende atto. Ma si ribatte: se Nicolò vale 60 milioni, l’ingaggio (ora a 2,5) deve andare di pari passo con il suo valore sul mercato. Tradotto: guadagnare quanto Pellegrini e Abraham.
Dulcis in fundo c’è il rapporto con Mourinho. Caratterizzato da alti e bassi, da esortazioni pubbliche e silenzi privati. La domanda ora vien da sé: può la Roma in una fase di rilancio, affidata ad uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio, pensare di sacrificare quello che viene ritenuto il talento con maggiori potenzialità del nostro calcio?