COPPE EUROPEESTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

BODO-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Una Roma natalizia, a ridosso della Pasqua, perde in Norvegia regalando entrambi i goal agli avversari.

Un peccato davvero uscire sconfitti dopo aver giocato una gara onesta e aver trovato il vantaggio a fine primo tempo.

Tutto apparecchiato per il meglio, quindi. Peccato nella ripresa ci si sia lasciati condannare dagli episodi, contro un avversario sempre ostico e organizzato.

Mourinho, sul campo “di plastica”, risparmia solo Smalling rispetto agli 11 scesi in campo a Genova.La Roma controlla senza troppi patemi l’avversario. Poi, le due fiammate, ispirate da Mkhitaryan: prima Abraham si fa ipnotizzare da Haikin; poi Pellegrini trova un gran goal, l’ennesima della sua stagione.

La ripresa è di gestione, ma inficiata subito dal goal dell’1-1: tiro senza pretese di Wenbangomo, natica di Saltnes; infortunio di Rui Patricio.

La partita cambia lì. Mourinho cerca di alleggerire la pressione inserendo forze fresche: fuori Mkhitaryan (stanco? Precauzionale?), dentro Shomurodov; fuori Zalewski, dentro Vina. Purtroppo, quando l’allenatore portoghese è costretto ad allungare la rosa per cercare ulteriori soluzioni, vengono fuori i problemi.

Il rendimento di Vina, da inizio stagione, resta per me un mistero: terzino titolare dell’Uruguay, terzino del Palmeiras in grado di vincere la Libertadores, commette costantemente errori e ingenuità non spiegabili.

Soffrono Cristante e Oliveira: sul piccolo sintetico, l’aggressività degli avversari contribuisce ad accentuarne la non eccessiva rapidità. Soffre anche Abraham, che rischia di farsi male per colpa del campo: elemento che ha contribuito a mettere ko Mancini, il quale per fortuna non ha riportato lesioni al ginocchio.

Fatto sta che la Roma è costretta a inseguire e giovedì prossimo dovrà, al quarto tentativo, cercare di battere con due reti di scarto – o vincere dopo i 90′ regolamentari – il Bodø Glimt. Più che voglia di rivincita, rivalsa e rabbia per gli strascichi del postpartita di ieri, per guadagnarsi le semifinali serviranno molto di più sangue freddo e raziocinio.