BODO/GLIMT-ROMA. A PRIMA VISTA di Paolo MARCACCI
La palla di neve, possiamo dire, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso dei precedenti. Non che servisse un buontempone scandinavo per motivare gli uomini di Mourinho, ma tutto ha fatto brodo, anzi Bødo per un primo tempo efficace, iniziato con attendismo e terminato con la superiorità che, ancor più che nel vantaggio, è nella qualità delle giocate, a cominciare dall’assist di Mkhitaryan, davvero con i giri contati e con una rapidità d’esecuzione propria dei grandi.
Il secondo tempo ricomincia con la Roma che, mentre è intenta a cercare il raddoppio, viene freddata letteralmente dall’infortunio tecnico di Rui Patricio, poi raddoppiato, in tutti i sensi dalle follie di Vina e dalla poca reattività del portoghese tra i pali in occasione del 2 – 1. Raramente si era visto un suicidio calcistico del genere; stasera festeggiano i tifosi norvegesi, guance rosse e occhietti cerulei, che saranno lucidati nelle prossime ore dalle birre di casa; tra una settimana serve l’Olimpico giusto e su quello non abbiamo dubbi; poi anche la Roma cattiva e saggia che abbiamo visto fino al primo tempo di stasera: su quello possiamo avere solo sacrosante pretese.