Trappola per la Roma
(IL TEMPO) Quasi un’altra persona. Tanto nervoso, a tratti spietato e poco abile a nascondere le emozioni negative dopo le partite, quanto pacato nel presentarle. Alla vigilia di Empoli-Roma, gara da vincere per accumulare punti in ottica Europa dopo il pareggio tra Lazio e Atalanta all’Olimpico e dare continuità alla mini-serie di due vittorie iniziata col Cagliari e proseguita in Coppa Italia con il Lecce, José Mourinho assume toni decisamente diversi dal post-partita di giovedì, quando aveva affondato di nuovo il coltello nelle fragilità della rosa giallorossa.
Ieri Mourinho ha riconosciuto che «la responsabilità per il primo tempo con il Lecce è mia. Ho pensato all’Empoli e non ho aiutato la squadra, schierandola con tre giocatori di centrocampo tutti sulla stessa linea. Per fortuna avevo in panchina giocatori che permettevano di cambiare le cose in corso». Stasera sfrutterà tutti i migliori dal primo minuto, in una sfida «contro una buona squadra – spiega ancora il portoghese – loro non sono preoccupati dalla classifica, quindi giocheranno in modo sereno. Per noi non sarà affatto semplice però, andiamo lì per provare ad aprire un ciclo di tre vittorie consecutive».
La classifica resta modesta a prescindere dal risultato del Castellani, ma Mourinho si ormai rassegnato a una prima stagione di transizione, in cui le eventuali “gioie” vanno raccolte nelle coppe. Secondo il tecnico «le prime quattro squadre di Serie A in questo momento hanno un potenziale strutturale, di rosa, numeri e di esperienza che gli consente di stare davanti. Possiamo arrivare lì, ovviamente, ma nella prossima stagione, evolvendoci a poco a poco. Noi al momento siamo dove dobbiamo stare».
Dopo Maitland-Niles e Sergio Oliveira non crede più di tanto in altri regali dal mercato, anche se Tiago Pinto sta provando a convincere Diawara ad accettare una delle proposte che gli sono arrivate tra Italia (Cagliari, ad esempio) e Spagna (Valencia): in caso di partenza del maliano, arriverebbe un rinforzo. Non Kamara, ormai destinato ad altri lidi. «Il mercato è aperto fino al 31 – dice Mourinho – ma non mi aspetto che arrivino altri giocatori. Penso che la rosa che abbiamo adesso rimarrà fino alla fine del campionato. Infatti, abbiamo cambiato quattro giocatori che venivano impiegati pochissimo per due calciatori che in due partite hanno messo insieme più minuti di quei quattro in sei mesi».
A Calafiori, Villar e Mayoral si è aggiunto Reynolds, volato in Belgio al Kortrijk: oggi sarà ufficiale il prestito secco dell’americano fino a giugno. Lo Special One ci tiene però a sottolineare che nessuno dei “big” è in partenza, compreso Veretout. «Jordan è andato in panchina una volta e secondo voi è già in vendita. Perez viene sostituito al minuto 45 ed è già in uscita. Non è così». Detto questo, la rivoluzione dovrà continuare in estate. Perché la Roma, così com’è, non basta a Mourinho.