ROMA-CAGLIARI. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Ci sono momenti della stagione in cui i malanni si curano con un semplice brodino. E’ il caso del successo della Roma, che poteva vincere 5-0 e ha rischiato di essere invece beffata dall’unico tiro del Cagliari.
Subito Oliveira a dettare i ritmi, anche se per Mourinho non è “un regista alla Pirlo”: primo pallone in verticale, rigore su Zaniolo. Il contatto è simile, per non dire identico, a quello Ibanez-Ibrahimovic in Roma-Milan: lì fu rigore; ieri, al contrario, si è notato il pallone sfiorato da Carboni.
Zappa con la gamba altissima su Felix: dov’è il giallo? Altare sul ginocchio, sempre di Felix: dov’è il VAR che richiama l’improbabile Maggioni, per indicargli che è espulsione?
“La Roma gioca male”, è il leitmotiv; ma se ho sei o sette opportunità in ripartenza per segnare e una volta sbaglio la scelta finale, una tiro fuori, una tiro di piatto (!!!), sto davvero giocando così male o, più semplicemente, non riesco a buttarla dentro come dovrei e potrei? Mancanza di personalità? Braccino?
Sono due partite che Mkhitaryan offre prestazioni migliori di quelle di gran parte della stagione e che Vina beneficia del lavoro di copertura di Felix.
Quando si passa da portieri ben sotto la sufficienza a un, semplicemente, buon numero 1 come Rui Patricio, qualche parata nei momenti topici arriva, determinante per la cura e la conservazione del risultato.
Della partita di Maitland-Niles mi prendo lo spunto in 1 contro 1 con Dalbert e il cross per Abraham: un tipo di giocata che – anche per caratteristiche fisiche – negli altri terzini della Roma manca.
Di quella di Sergio Oliveira, invece, proprio la serenità con cui dal dischetto regala i tre punti alla Roma: troppo importante, in questa fase negativa ma di profondo rinnovamento, mettere il pallone dentro.
Lavoro, silenzio, l’auspicio di un altro centrocampista in entrata e l’imperativo di non guardare la classifica fino a fine febbraio: questa, credo, la migliore road map per la Roma in questo momento.