MOURINHO “Non cambierei questo progetto per nessun altro. É anche il mio progetto”
Al termine del match vinto dai giallorossi, l’allenatore della Roma José Mourinho ha parlato ai microfoni di Mediaset. Queste le sue parole:
La sensazione è che la Roma non possa rinunciare a certi giocatori
Purtroppo è vero. E’ quello che dico sempre, la rosa ha i suoi limiti e noi li conosciamo. Maitland e Sergio hanno dato sicuramente qualità e opzioni e questo è già un miglioramento. Ma il nostro profilo e il nostro progetto è a poco a poco
Con l’Inter serve una Roma diversa
Manca tanto, è solo febbraio. Ci sono tante partite prima e anche la sosta. Per me non c’è dubbio che l’Inter abbia la rosa più forte del campionato e anche della Coppa. Ci è toccata l’avversaria più difficile. Andremo lì e cercheremo di fare l’impresa. Vediamo se è possibile.
A che punto sei con il lavoro con la Roma?
Da un punto di vista emotivo, dell’empatia, della felicità, da 1 a 10 dico 11. Sono veramente molto molto felice di stare in un posto dove sento di aiutare gli altri e che la gente si fida di me. Non potevo essere più felice di stare qui. Dal punto di vista calcistico, giocare per finire tra il quarto e l’ottavo posto ovviamente non è quello che voglio. Ma è un momento. E’ un progetto e sicuramente nella prossima stagione staremo meglio. Non ti nascondo che nel primo tempo ero un po’ frustrato, dal punto di vista tecnico abbiamo fatto una partita orribile e quando giochi così tecnicamente, parlare di tattica poi è difficile. Ma non cambierei questo progetto per nessun altro. Ho dato la mia parola e prima di 3 anni non me ne vado. Questo è anche il mio progetto.
I giocatori tecnicamente sono validi. Quali sono i limiti?
Magari il tuo concetto di tecnica è diverso dal mio. Per me il concetto base di tecnica è che non si sbaglino passaggi di 10 metri. Che non si faccia un controllo orientato giocando palla senza intensità. Sicuramente per tanta gente il concetto di tecnica è diverso. Partita tecnicamente povera, e questo succede spesso. Se fai un’analisi di come perdiamo palla, spesso non è l’avversario che la recupera ma noi che la regaliamo