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MOURINHO “Contro il Milan giocatori concentrati e motivati. Rui Patricio giocherà”

In vista della sfida di domani contro il Milan, la prima del nuovo anno, José Mourinho ha parlato in conferenza dalla sala stampa del “Fulvio Bernardini” di Trigoria. Queste le sue dichiarazioni:

Come sta la squadra, come si è allenata? Rui Patricio?
“Rui giocherà. Non si è allenato ieri e l’altro ieri per un problema alla schiena, oggi si è allenato e domani giocherà. Fuzato non ci sarà, portiamo Boer e Mastrantonio come seconda e terza opzione. Rui è in perfette condizioni per giocare. È stata una settimana di vacanze e di lavoro, abbiamo lavorato bene. Sono 15 giorni senza competizione ed è naturale che si perda qualcosa a livello di intensità e ritmo di gioco, ma stiamo bene. L’unico giocatore che veramente sta continuando nel suo recupero è Spinazzola, dopo qualche problema da voi conosciuto con qualche situazione di Covid-19. Ma siamo preparati, magari dopo 15 giorni senza calcio è meglio rientrare con una partita di questo livello perché non serve trovare motivazione. Basta andare a San Siro e giocare contro il Milan in questo caso, penso che i giocatori trovino facilmente la concentrazione e la motivazione”.

Sta segnando la storia della Roma con il suo arrivo. C’è una Roma prima di Mourinho e dopo di lei…
“Lei è troppo simpatico a dire che c’è una Roma prima e dopo di me. Non penso sia così, la vera storia è fatta di trofei. Si può fare un grande lavoro senza coppe. Ci sono tanti allenatori che fanno lavori fantastici senza coppe e il grande momento, questo è possibile e in questo senso dico che sento che sto facendo un grande lavoro qui. Ma per fare la storia e lasciare il tuo nome nella vera storia servono trofei che in questo momento non abbiamo. Sono solo sei mesi, ma siamo lontano da questo. Allenare altri club? Siamo professionisti e dire che non si può allenare un altro club è un rischio. Ci sono club a cui puoi dire ‘no’ e non lo dici per mancanza di rispetto, ma rifiuti per il tipo di storia tra il club che hai allenato prima e quello che arriva. Dopo il 2010 il primo club italiano che mi ha parlato non è stata la Roma, per dire. La Roma si poteva accettare, l’altro no. Non è mancanza di rispetto, ma non potrò mai allenare la Lazio. E sicuramente loro pensano lo stesso di me. C’è sempre rispetto professionale. Per esempio non penso di aver mai avuto problemi con il Milan, forse qualche battuta ma niente di speciale. Magari ci sono club che non puoi allenare. Giocatori non vaccinati? Sono cose private e i giocatori hanno diritto di tutelare la loro privacy. Anche qualche giocatore ha avuto Covid la settimana scorsa, ha chiesto privacy e noi abbiamo rispettato questo. Le regole sono regole, la legge è la legge. Nel momento in cui il governo italiano deciderà, la decisione dovrà essere rispettata. Un giocatore che finora poteva non essere vaccinato ovviamente vogliamo che rispetti la legge e che possa fare il suo mestiere e giocare. Ma non penso avremo problemi internamente”.

Si parla in queste ore di Maitland-Niles, può dirci qualcosa sul giocatore? Si aspetta un altro regalo dalla società?
“Non mi sento a mio agio a parlarne perché nessuno mi ha detto che è ufficialmente un nostro giocatore. In questo momento non è un nostro giocatore. Sono felice di parlarne quando sarà ufficiale. È cresciuto nell’Arsenal quando ero al Chelsea e al Tottenham, lo conosco bene. Il profilo del nostro mercato è noto, non sarà simile a quello dell’Atalanta o della Fiorentina, per fare un esempio. Dobbiamo cercare con uno o due giocatori in prestito di migliorare l’equilibrio della rosa. Per esempio Karsdorp ha giocato sempre e quando era squalificato contro l’Inter, noi non eravamo una squadra, eravamo squilibrati e persi. Lì a destra, quando giochiamo a 3, ne abbiamo veramente bisogno. Il direttore e la società stanno lavorando a questo livello per cercare un profilo di giocatore per il prestito e che il club di provenienza possa pensare che sia utile venire in prestito e per avere possibilità di giocare. L’Arsenal ha Tomiyasu titolare, hanno poi 3-4 opzioni e noi abbiamo trovato questa opzione. Cerchiamo di farlo, vediamo. Se arriva un giocatore, si respira meglio. Poi vediamo, il mercato è ancora aperto per praticamente un mese. Se riusciamo a fare questo nella prima settimana di gennaio, c’è sempre la speranza di fare altro”.

Pellegrini è pronto per giocare dal 1′? Nel centrocampo a 5 può coesistere con Veretout e Mkhitaryan o c’è bisogno di maggior fisicità magari con Cristante?
“Pellegrini ha recuperato bene. Grazie a lui, a Carlos Lalin e qualche altro fisioterapista ha avuto quattro giorni di vacanza in meno. Dal 30 che siamo arrivati tutti sta lavorando normalmente. Può giocare, ma non credo che possa giocare 90 minuti e non penso sia la miglior opzione quando abbiamo un’altra partita domenica. Penso che non sia un problema iniziare la partita. Non ho mai problemi con la coesistenza con i giocatori, questo è un problema che mi piace. Il problema che non mi piace è non avere opzioni. Abbiamo questi giocatori in mezzo al campo più Villar e Bove che possono giocare, questo è un buon problema per noi”.

Visti i numerosi contagi in Serie A, c’è il rischio delle partite falsate? È giusto in questo momento fermarsi? Un giorno, in futuro, Abraham avrà la possibilità di raggiungere più o meno i livelli di Ibrahimovic?
“Non mi piace paragonare i giocatori, soprattutto se si paragonano un giocatore con una storia tremenda e un altro che cerca di costruire la sua storia. Lasciamo Tammy tranquillo, non facciamo paragoni con Ibrahimovic che ha una storia completamente diversa da Tammy. Risultati falsati? Non mi piace vederla in questo modo, perché quando una squadra ha 3-4 infortuni di giocatori importanti, e succede spesso ed è successo anche a noi in questa stagione, il risultato non è falsato. È la Roma che gioca contro il Napoli, contro la Lazio e contro lo Spezia. Se non gioca Pellegrini, Smalling, Abraham, Zaniolo con 5 gialli, il risultato non è falsato. Ci sono delle regole. Ovviamente sarebbe una pazzia e un’ingiustizia far giocare una squadra senza portiere, in questo senso sì. Ma se c’è un minimo di giocatori disponibili, ok. Noi non siamo una squadra con tantissime opzioni, per noi è un problema ogni volta che manca un giocatore. Ma, secondo me, se c’è un numero sufficiente per giocare, si deve giocare. Mi dispiace solo per i tifosi per la riduzione dal 75% al 50%”.

Dato che la Roma giocherà in trasferta, giocherà una partita più simile a quella di Bergamo o proverà a pressare come ha fatto in questi due mesi?
“A me piace la sua domanda perché è una domanda di una persona che ha letto le partite e capisce. Ma penso che a Pioli piacerebbe sentire quello che dico…È vero che hanno fatto un gioco ‘passivo’ nel modo di gestire la palla dietro, di aspettare la nostra uscita e di avere la possibilità di cercare la profondità, ma dire quello su cui abbiamo lavorato…La domanda è bella, ma la risposta è brutta. Qualche volta vuoi fare una cosa e non riesci a farla. Abbiamo analizzato tutte le partite, e questa partita in particolare, cerchiamo ovviamente di giocare meglio e fare un risultato diverso dall’andata”.