MILAN-ROMA. A PRIMA VISTA di Paolo MARCACCI
Quasi un ballo di sopravvissuti, viste le partite rinviate e gli assenti, soprattutto tra i rossoneri, questo Milan – Roma che inaugura il 2022 di entrambe le compagini, tra mercato invernale in divenire e ambizioni da onorare. Da precisare, anche.
Pioli ha dovuto improvvisare, letteralmente, la formazione stavolta; di conseguenza anche inventarla, a cominciare dal pacchetto centrale di difesa, con Gabbia e Kalulu. C’è anche dire, però, che il resto dell’undici milanista dà ragione a Mourinho, circa la differenza delle scelte che può avere a disposizione l’avversario e quelle sulle quali può contare lui.
Tra i giallorossi, il rientro di Lorenzo Pellegrini che supera Francesco Rocca nel computo delle presenze: anche questo è un modo di crescere, all’Interno del club e della sua storia.
Alla vigilia ammonivamo tutti coloro che, pensando soltanto alla distinta delle formazioni, prevedevano una Roma dominante. Detto ciò, allo stesso modo non ci aspettavamo una Roma dominata; passiva; soprattutto prevedibile per gli uomini di Pioli il quale dimostra di averla preparata benissimo.
La Roma ha la fiche dimezzare lo svantaggio a fine primo tempo; allora c’è da pensare che nella ripresa possa finalmente mordere la partita. Ci sarebbe anche l’illusione, vista una certa pressione che gli uomini dì Mourinho esercitano nel primo quarto d’ora. Fuoco di paglia: il Milan si riprende la gara, aspettando l’occasione di metterla in cassaforte, compito in cui lo agevolano Mancini e compagni.
Alla fine è stata una delle peggiori serate di questo canpionato; perché la Roma è stata fiacca e banale, tanto per trovare due aggettivi che ci sembrano parecchio efficaci. Oggi l’ha stravinta Pioli, per come l’ha preparata e per come ha consentito ai suoi di gestirla. Poco altro da dire. O tantissimo, dipende.