ROMA-SAMPDORIA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Che “novità”: la Roma ci manda di traverso il Natale (calcistico). 

Nell’ultima gara del girone d’andata, i giallorossi tornano a mostrare quei limiti che appaiono chiari quando devono imporre loro il gioco, contro avversari interessati solo (legittimamente) a difendere. 

Ci sarebbe subito l’opportunità per svoltare il match: ma Abraham calcia purtroppo a lato. La partita dell’inglese è immediatamente condizionata dal durissimo intervento di Colley: il solito, pessimo Giacomelli, dimentica il giallo nel taschino. 

Primo tempo non certo esaltante di una Roma quasi attendista. Non credo in scarsa concentrazione o appagamento (per cosa?), quanto in una poca brillantezza di chi gioca sempre. 

Nella ripresa, subito fuori Abraham: bruciato così uno “slot” sostituzioni. Palo clamoroso di Candreva, poi tocca a Felix – entrato per il centravanti inglese – far fare bella figura a Falcone. Il giovane ghanese imparerà che, in quei casi, per segnare la palla va alzata. 

All’ingresso di Shomurodov ho pensato: “Se non oggi, quando?”. Il goal in campionato mancava da un po’: da buon ex Genoa ritrova la porta, con grande caparbietà, proprio contro la Samp. Azione nata da un fantastico anticipo in scivolata di Smalling su Gabbiadini. 

Mkhitaryan, Zaniolo, Felix, El Shaarawy e Shomorudov in campo tutti insieme; sull’1-0 forse qualcuno va tolto, ma capisco Mourinho: mi è rimasto un solo “slot”  per i cambi e non mi fido di chi è in panchina. Inoltre il pareggio – su angolo, con marcature “allegre” – arriva dopo aver rischiato il 2-0 con Zaniolo ed El Shaarawy, che calcia alto da posizione comunque non facile. 

La palla passa, finalmente, al mercato. Allungare la rosa l’obiettivo; farlo nella prima metà del mese l’imperativo. Dal recupero degli infortunati e dall’inserimento di forze fresche e utili alla causa, passano i destini della seconda parte di stagione della Roma. 

Tanti auguri a tutti e appuntamento al 2022!