La Roma si è persa
(IL TEMPO) Altro che rivincita. Dopo i sei schiaffi presi in Norvegia la Roma non riesce a battere il Bodo/Glimt neppure all’Olimpico, anzi, si ritrova rincorrere due volte e deve accontentarsi di un pareggio che la lascia al secondo posto del girone. Finisse così, i giallorossi dovrebbero giocare il playoff con una delle retrocesse dall’Europa League a fine febbraio.
All’Olimpico si presentano in quarantamila, compresi 1.500 tifosi norvegesi che ricordano con un mini-stendardo il risultato dell’andata. Ma stavolta piovono fischi a più riprese sui giallorossi, ancora una volta deludenti da molti punti di vista. Non basta il carattere per vincere le partite, l’organizzazione difensiva e soprattutto offensiva latitano, così non si va lontani. Il Bodo Glimt dimostra subito che è una squadra con qualità, ben messa in campo, che corre, palleggia e si affida al talento cristallino di Solbakken che al 45’ segna un gol alla… Haland. I romanisti non credono ai loro occhi e per la prima volta in stagione esprimono il dissenso sulla squadra di Mourinho, finita in una sorta di loop emotivo proprio a partire dalla debacle in Norvegia.
Le occasioni migliori del primo tempo le ha la Roma, ma ad Abraham, Zaniolo, El Shaarawy e Veretout manca sempre lo spunto decisivo. Mourinho riabilita gli epurati e manda in campo Villar a inizio ripresa per il titubante Darboe, mentre Carles Perez prende il posto di Mkhitaryan, sostituito per la terza volta di fila all’intervallo. Zaniolo passa così alle spalle di Abraham. L’inglese sarà sostituito nel finale dall’altro «riabilitato» Borja Mayoral.
Continua anche la «maledizione» con gli arbitri: stavolta, nell’unica competizione rimasta senza Var, l’arbitro si perde un rigore per fallo di mano netto di Moe. A invertire i toni cupi della serata ci pensa El Shaarawy, che sfodera il suo miglior pezzo del repertorio imbeccato da Zaniolo. Ma è ancora il Bodo ad andare a segno, stavolta con Botheim, il migliore amico di… Haland. Esce Zaniolo per Shomurodov, Mancini sbaglia il pari a porta vuota, segna di nuovo Ibanez su assist di Mayoral ma il gol viene assegnato solo grazie alla goal line technology.
Vano l’assalto finale, domenica l’ultima gara pre-sosta a Venezia, dove potrebbe mancare di nuovo Vina fermato da un problema muscolare che lo ha escluso già dalla gara di ieri, mentre Pellegrini dovrebbe farcela. Serve una svolta per ritrovare almeno l’entusiasmo di inizio stagione. L’effetto Mourinho si è già affievolito.