DIVAGAZIONI ROMANISTE… Darboe c’è
Di Franco BOVAIO – La Roma torna dall’Ucraina con una certezza in più: Darboe c’è. E se servirà sostituire uno dei due titolarissimi di centrocampo (Veretout o Cristante) deve essere lui la prima alternativa. Più di Diawara, più di Villar. Perché Darboe, al momento, offre più garanzie del primo, che se si svegliasse potrebbe finalmente entrare in competizione per una maglia o come primo rincalzo dei due succitati titolari, visto che le qualità le ha. E offre anche più garanzie dello spagnolo, che è leggerino di fisico e di piede, motivi per i quali non piace tanto a Mourinho. Senza contare che sia Diawara che Villar in estate hanno rifiutato offerte importanti che hanno impedito alla Roma di acquistare quel centrocampista che Mou avrebbe preteso. E che sarebbe arrivato se uno dei due avesse lasciato libera la casella della rosa che quello avrebbe potuto occupare.
Già allora, invece, Darboe era inserito in pianta stabile in quest’ultima, perché dopo il bel finale della stagione passata la società aveva deciso di puntare su di lui. Mou lo ha tenuto un po’ a bagnomaria, lo ha aspettato e lo ha messo dentro in Ucraina, dove nelle formazioni della vigilia non era dato tra i titolari. E il ragazzo lo ha ripagato con una bella prestazione, di forma e di sostanza, visto che ha anche fornito ad El Shaarawy l’assist per l’1-0 che ha sbloccato la partita e che poi ha avuto in prima persona l’occasione per fare gol. Dunque ha colto al volo quell’opportunità che il mister gli ha dato, a differenza di quanto avevano fatto i suoi due concorrenti al ruolo di primo rincalzo di centrocampo. Che quando avevano giocato avevano anche deluso.
Alla fine, oltre al risultato, la vera, bella, notizia di Zorya-Roma è proprio questa: là in mezzo Veretout e Cristante non sono più soli. E se consideriamo che quest’ultimo è già in diffida in campionato e che il francese ha mostrato i primi segnali di stanchezza (e siamo solo ad inizio ottobre), l’aver capito di poter contare su Darboe è tanta roba per la Roma.
Ma noi, di questo, eravamo già convinti prima dello Zorya. A patto, però, che al ragazzo, vista la sua giovane età, venga anche concessa la possibilità di sbagliare. Come è normale che debba essere per uno che ha solo venti anni.