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CAGLIARI-ROMA. Il “Pagellario” di Franco Bovaio

Contava vincere e si è vinto. Anche se si è pure rischiato di perdere, perché la Roma ha approcciato male alla partita, come spesso le capita contro le squadre di medio/basso cabotaggio. Un’inguardabile ora di non gioco figlia di calciatori troppo statici in campo, di zero movimenti senza palla nelle azioni offensive e del prevedibile catenaccio del Cagliari. Che se non lo fai saltare è solo colpa tua per i motivi appena scritti. Poi segna Pavoletti e il gol sveglia la Roma, diventando anche controproducente per il Cagliari, anche perché con lo stesso centravanti, rispolverato per l’occasione, fallisce due volte il raddoppio, grazie alle parate di Rui Patricio (7). Strepitoso sul tuffo di testa di Pavoletti, fortunato sul tiraccio in scivolata di quest’ultimo, solo davanti a lui.

Un’occasione, questa, che è arrivata quando Mourinho aveva sostituito con Afena (6,5) l’imbarazzante Vina (4), co-colpevole sul gol di Pavoletti con Ibanez (6,5 con mezzo punto in più per il gol) e Mancini (6 perché il gol lo ha sfiorato), che erano rimasti a guardarlo (forse perché non ritenevano possibile il liscio di testa di Vina). In quel momento, infatti, la Roma si era messa a tre dietro con Karsdorp (6) arretrato sulla linea di Mancini e Ibanez e sulla fascia sinistra c’era un’autostrada. In avanti, invece, Afena scompaginava i piani difensivi di Mazzarri, anche perché la sua velocità era sconosciuta ai difensori sardi, che per questo non sapevano come prenderlo. E in una occasione ha anche sfiorato il gol, che non ha segnato perché il suo tiro in area è stato rimpallato. Il diciottenne ha i numeri per sfondare e Mou ha dimostrato di credere in lui affiancandolo nel momento del bisogno ad Abraham (6), sempre poco assistito dalla squadra. E’ strano che non si riescano a sfruttare le doti dell’inglese, sempre generoso e positivo, così come non si continuano a sfruttare meglio quelle di Zaniolo (6,5), che relegato su quella fascia è proprio sprecato. Lui che se partisse dal centro, alle spalle di Abraham, insieme a Pellegrini (7,5, che punizione!), potrebbe diventare devastante.

Ancora deludente Mkhitaryan (5), che senza Spinazzola non ha il compare di assalti alle difese avversarie con cui dialogava l’anno scorso e che, in fase difensiva, deve ripiegare sulla linea di centrocampo accanto a Veretout e Cristante (6 ad entrambi per impegno e fatica), come fa Zaniolo dall’altra lato, per trasformare il 4-2-3-1 di partenza in un 4-4-2 che lascia proprio Pellegrini come uomo più vicino ad Abraham. Un compito tattico che El Shaarawy (6 per questo) svolge meglio dell’armeno. A Mourihno, che sul 2-1 ha mandato dentro Calafiori (5 per i due falli in un minuto con cui ha regalato due pericolose punizioni al Cagliari e preso un’ammonizione) diamo 6,5 perché con l’intuizione di Afena ha cambiato la partita. Ma con la raccomandazione di variare qualcosa in fase offensiva per provare a sfruttare meglio le qualità di Abraham e Zaniolo.

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