STORIA DI IERI di Diego AngelinoCOPPE EUROPEETOP

ROMA-TRABZONSPOR. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Accedere ai gironi: missione compiuta senza intoppi. Ciò che si chiede alla Roma di Mourinho: pragmatismo e pochi fronzoli. 

Se poi si aggiungono orpelli dal però elevato peso specifico, è sempre meglio.

Come il goal di Cristante, che, se non fa il libero ma il centrocampista, la porta avversaria la vedicchia; come le parate decisive di Rui Patricio, che blocca i tiri modalità numero 1 di altri tempi; come il ritorno al goal di Zaniolo, meritato e commovente. 

Pellegrini, dicono: ha giocato, anche lo scorso anno, partite ben più consistenti di quella di ieri sera. Ma non c’era Mourinho a sottolinearne l’importanza per la Roma mettendo, forse, quasi tutti d’accordo sull’utilità del capitano col numero 7. 

Vina propositivo contro l’ex Bruno Peres, preso più volte alle spalle; bravo Karsdorp, che ha anche retto tre match in sette giorni. Sempre nel vivo Abraham, cui un palo toglie la gioia della prima marcatura giallorossa.

Rispetto a domenica scorsa, più tentativi di iniziare l’azione dal basso, molti più errori in uscita: solo un caso? 

C’è gloria anche per El Shaarawy, che trova una rete alla El Shaarawy e forse la responsabilità di dover sostituire lo squalificato Zaniolo a Salerno. 

Mourinho? Squadra in campo durante l’inno come richiesto; spunta sulla fascia correndo a ridosso dei propri calciatori, per spronarli a pressare; a fine partita il primo che va ad abbracciare è il connazionale Rui Patricio. Insomma, abbastanza calato nel contesto…

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