DIVAGAZIONI ROMANISTE. Pizarro “Roma da primi posti, ma serve il regista”
David Pizarro, detto “El Pek”, è stato l’ultimo, vero, regista della Roma, con la quale ha giocato dal 2006 al 2012 e della quale è rimasto tifoso. Tanto che ancora oggi, quando ne parla, dice spesso “noi”. Come è accaduto durante l’ora e mezzo in cui è stato ospite di “Parametri zero”, la trasmissione radiofonica condotta da Gabriele Gerini e Alessandro Cristofori che va in onda dal lunedì al sabato, dalle 14.00 alle 16.00, sulle frequenze di Centro Suono Sport 101.5.
Così, quando gli è stato chiesto quale fosse stata la prima cosa che ha pensato appena si è saputo dell’ingaggio di Mourinho, ha risposto: “E’ un colpo che non ci aspettavamo (ci aspettavamo, noi tifosi, ndr), soprattutto per quello che è accaduto in questi anni nelle società passate. Sono rimasto sorpreso e non mi sembrava vero. Questa società ha preso l’allenatore più forte che c’era a disposizione. Lui è un plus per ogni giocatore della rosa, che sa che sarà allenato da un grandissimo”.
Il discorso da tifoso prosegue, poi, quando gli si chiede un’impressione su Abraham. “È un altro punto a favore di questa società. La Roma ha preso un grande giocatore. Noi tifosi ci aspettiamo delle qualità importanti da Abraham perché comunque è costato 40 milioni”.
Poi si scivola sul reparto nel quale giocava lui. La Roma cerca un centrocampista, gli si chiede. Ne serve uno più muscolare o uno più con le tue caratteristiche?
“Mourinho non ha mai allenato un vero e proprio regista. Dunque bisogna capire cosa vuole Mourinho nel suo centrocampo. Contro la Fiorentina mi è sembrato che manchi il centrocampista che gioca a un tocco, due tocchi. Vedo che manca un giocatore che detta i tempi di gioco in mezzo al campo. I leader ci sono ma manca questo, il regista”.
Che ne pensi di Villar?
“Ha iniziato molto bene ma poi si è perso come tutta la squadra l’anno scorso. Nelle gerarchie interne è stato sorpassato da Darboe, che a me piace veramente tanto. Spero che Villar si possa riprendere. Lui sa che in panchina c’è un allenatore che non ti regala nulla”.
Dal punto di vista caratteriale José Mourinho sembra un po’ meno arrogante rispetto agli anni di Milano. Come lo hai trovato a Roma?
“La sua ultima esperienza in Inghilterra non è andata bene e adesso si vede che ci tiene a fare bene a Roma. Ormai io sono romano e l’ultima volta che siamo stati vicini allo scudetto era nel 2010, quando lo abbiamo perso contro la sua Inter. Purtroppo è andata così. Ora mi auguro per Mourinho di vederlo ripetere quel 2010 anche con la Roma. Ma basta anche alzarne solo una di coppa. Non è necessario rifare il triplete che fece con l’Inter”.
Vi facevano innervosire le sue dichiarazioni ai tempi dell’Inter?
“A noi giocatori no, ma all’allenatore (Ranieri, ndr) si assolutamente”.
La Roma è partita bene. Dando uno sguardo alla rosa con un centrocampista in più, magari il regista che dicevi prima, dove pensi possa arrivare?
“Vedo una Roma che deve stare tra i primi quattro posti, anche per quello che ha dimostrato a livello caratteriale. Ovvio che servono ancora alcuni calciatori. Come, ad esempio, un sostituto di Karsdorp, oltre al regista. E spero che sia competitiva in campionato e che ci sia competitività anche all’interno della squadra. Perché è così che crescono le rose. Il suo primo obiettivo deve essere quello di tornare a giocare la Champions. Ma per quanto si è visto in queste prime due uscite penso che la Roma possa addirittura ambire a lottare per il primo posto”.
Così parlò “El Pek”. L’ultimo, vero, regista che ha avuto la Roma.