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DIVAGAZIONI ROMANISTE… Peggio le trasferte che le avversarie

Di Franco BOVAIO – Il sorteggio del gruppo di Conference è stato benevolo con la Roma, che ha evitato alcuni possibili ostacoli come il Feyenoord, l’Union Berlin, il Rennes e il Vitesse e ha pescato tre squadre di bassa qualità.

La più famosa di loro, per nome e blasone, soprattutto, in patria è il CSKA Sofia, formazione di grido della capitale della Bulgaria, nella quale ha vinto 31 campionati, 21 coppe nazionali e 4 Supercoppe. La Roma l’ha incontrata già due volte nella sua storia europea. La prima nella famosa Coppa dei Campioni dell’83-84, nella quale la sconfisse per 1-0 sia all’andata in trasferta (gol di Falçao) che nel ritorno all’Olimpico (rete di Graziani). La seconda nell’Europa League della stagione passata: 0-0 a Roma e sconfitta per 3-1 in Bulgaria nell’ultima partita del girone, che per i giallorossi non contava più nulla. In rete andò il giovane Milanese.

Lo Zorya Luhansk è una squadra ucraina di basso livello, che nel suo palmares vanta solo un campionato sovietico, vinto nell’ormai lontano 1972. Dopo l’indipendenza dell’Ucraina dalla vecchia URSS non ha vinto nulla, surclassata dalla potenza calcistica della Dinamo Kiev e dello Shakhtar Donetsk. Dal 2014 lo Zorya non gioca nello stadio della sua città, che si trova nella zona dell’Ucraina dove da allora si sta combattendo la guerra tra quest’ultima e la Russia. Le sue partite le gioca alla Slavutyc-Arena di Zaporižžja, cittadina dell’Ucraina sud-orientale che sorge sulle rive del fiume Dnepr. La Roma si prepari ad una trasferta scomoda e faticosa.

Infine il Bodø/Glimt, la squadra norvegese che un anno fa il Milan affrontò ed eliminò dai preliminare di Europa League. La città di Bodø si trova nel nord della Norvegia, quasi a ridosso del circolo polare e andarci a giocare comporta freddo, stress e, probabilmente, neve. Al Milan andò bene, perché ci giocò in settembre. Alla Roma andrà peggio. A meno che i suoi giocatori siano come il dottore Ernesto Alicicco, lo storico medico della Roma di Viola e Liedholm che, in quegli anni, abbiamo visto sedersi in panchina in giacca e camicia anche nei climi più rigidi.

Insomma, dal sorteggio del gruppo di Conference sono uscite avversari sicuramente abbordabili, le cui insidie risiedono più nelle trasferte che bisognerà fare per affrontarle che sul terreno di gioco. Anche se è bene ricordare che non bisogna mai sottovalutare nessuno. Onde evitare il rischio di fare figuracce colossali. Ma sotto questo punto di vista Mourinho è una garanzia.

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