STORIE GIALLOROSSE… “Torrimpietra”, l’uomo del Gornik
Di Franco BOVAIO – Per i tifosi giallorossi degli ’60 e ’70 Francesco Scaratti è stato, è e sarà per sempre l’autore del gran gol del 2-2 alo scadere della semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe 1969-70 contro i polacchi del Gornik Zabrze. Un tiro che lui stesso non ha esitato a definire “della disperazione” nel corso di una chiacchierata che abbiamo fatto molto tempo fa. “In quelle tre gare la Roma e il Gornik si sono equivalse – ci ha detto – peccato che a quei tempi i gol segnati in trasferta nei supplementari, a parità di marcature totali, non valevano doppio. Altrimenti altro che monetina! Visti i pareggi per 1-1 a Roma e 2-2 in Polonia in finale ci saremmo andati noi”.
E qui ha iniziato a parlarci della partita che l’ha fatto diventare famoso per sempre: “Dopo aver pareggiato 1-1 in casa all’andata, arrivammo in Polonia convinti di vincere e ci saremmo riusciti grazie al rigore di Capello se, proprio al 90’, l’arbitro spagnolo Ortiz De Mendebil non avesse dato ai polacchi un penalty che non c’era, perché il fallo sull’attaccante era stato commesso fuori area. Al tiro andò il quasi infallibile Lubanski e fece l’1-1. Proprio all’ultimo minuto, roba da pazzi! Così andammo ai supplementari e dopo appena sei minuti ancora lui fece 2-1. Ma alla fine dei supplementari, credo proprio al 120’, io segnai il 2-2 con il tiro della disperazione. Un pareggio che con le regole attuali ci avrebbe qualificato e che, invece, a quei tempi ci mandò solo alla terza gara, quella di spareggio, da giocare in campo neutro, a Strasburgo. E fu una sera fosse maledetta: dopo una ventina di minuti andò via la luce e fummo costretti a stare fermi per una buona mezz’ora in attesa che tornasse. Poi arrivarono ancora i gol di Lubanski e Capello, quest’ultimo sempre su rigore, che siglarono il terzo pareggio in tre gare. Così, come stabilito dal regolamento, alla fine dei supplementari andammo al sorteggio, visto che anche i rigori non erano ancora previsti. E fummo eliminati. Dopo la partita nessuno di noi aveva voglia di parlare e ci chiudemmo ognuno nella propria stanza a sfogare la rabbia per una eliminazione che ancora oggi mi brucia moltissimo”.
Francesco Scaratti ci ha lasciato il 16 agosto del 2013. Dai tifosi era stato soprannominato “Torrimpietra” per via del paese sull’Aurelia dove abitava. Giocava sia da difensore che da centrocampista ed era arrivato nelle giovanili della Roma nel 1953 per restarvi poi fino al 1957, quando era stato mandato alla Romulea. Dopo varie peregrinazioni era tornato in giallorosso nel 1967 per rimanervi fino al 1973. Sei campionati nei quali ha anche indossato la fascia di capitano. Con la Roma ha vinto una Coppa Italia e un Torneo Anglo-Italiano.