STORIE GIALLOROSSE di Franco BOVAIOTOP

STORIE GIALLOROSSE… Ho fatto Thern

Passateci la battuta da avanspettacolo: quando la Roma lo ha acquistato dal Napoli ha pensato davvero di aver fatto “Thern”. Invece, con lo svedese, aveva, al massimo, centrato l’ambo. Ottimo centrocampista, piedi educati, geometrie invidiabili, ma troppo lento. Il suo apporto alla causa, però, è stato rilevante in quella Roma che Mazzone e il presidente Sensi stavano pian piano ricostruendo dalle fondamenta.

Arrivato nella Capitale dal Napoli nell’estate del 1994, gli sono state subito affidate le chiavi del centrocampo, visto che di ruolo faceva il regista. E lui, pian piano, ha cominciato a far girare la squadra con i suoi ritmi, che poi ben si addicevano al calcio di quegli anni ’90, già più frenetico di quello del decennio precedente, certo, ma non ancora fisico e veloce come quello attuale. Jonas Thern era un metronomo del centrocampo. Un Pizarro ante litteram, se vogliamo.

Nazionale svedese di buona personalità, parlava ben più di una lingua e in campo si esprimeva con il linguaggio universale di chi sa giocare a calcio. Tanti passaggi giusti, pochi sbagliati e un senso tattico che molti altri non avevano. Alla Roma è rimasto fino al 1997, con questa ha centrato due quinti posti con conseguente qualificazione in Coppa UEFA e, nel periodo in cui ci ha giocato, è stato uno dei più positivi della squadra. Anche se a fasi troppo alterne. E sempre con molta calma!

(Rubrica a cura di Franco BOVAIO)

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