Mourinho: “Vinciamo insieme”
(IL TEMPO) Un sbarco cinematografico, un impatto di una forza senza precedenti. Portato a Roma in aereo dal presidente-pilota, accolto come un Papa, felice, emozionato, carico a mille. E subito chiaro nello spiegare il progetto ai tifosi. José Mourinho si è preso la Roma e non intende mollarla fino a quando non porterà almeno un trofeo in bacheca.
«Vogliamo creare una Roma vincente, ma anche creare un futuro vincente. Non vogliamo che il successo sia un momento isolato e che ci siano conseguenze negative. Vogliamo creare qualcosa che duri nel tempo». È questo il passaggio chiave della lunga intervista rilasciata ai canali del club, insieme alla prima richiesta «pubblica» alla società: «Spero che la proprietà e Tiago Pinto mi facciano dei regali, perché ne sarei contento. Sarebbe uno stimolo in più per me. E mi darebbe un maggiore potenziale da sviluppare».
Partito qualche minuto dopo le 11 da Lisbona, il jet privato dei Friedkin con Mourinho a bordo è atterrato alle 14.35 a Ciampino. Sull’aereo, oltre al pilota Dan e al figlio Ryan, una hostess e i collaboratori del portoghese: il giovane vice Joao Sacramento, il preparatore atletico venezuelano Carlos Lalin e l’allenatore dei portieri Nuno Santos che si vanno ad aggiungere agli italiani Stefano Rapetti (preparatore atletico), Michele Salzarulo (match analyst), Giovanni Cerra (responsabile dei dati) già al lavoro a Trigoria con i giocatori rientrati prima dalle vacanze.
L’arrivo del tecnico è stato trasmesso sui social in diretta dal club e seguito da decine di migliaia di tifosi entusiasti. Mourinho il primo a scendere dalla scaletta, accolto dall’uomo di fiducia dei Friedkin, Juma Qaddourah, che gli ha consegnato subito una sciarpa giallorossa con le iniziali JM e altri prodotti col marchio dell’allenatore subito messi in vendita dal club. La macchina della Roma ha prelevato l’allenatore sotto bordo e lo ha condotto all’esterno dell’aeroporto dove c’erano assiepati quasi 500 tifosi che lo aspettavano lì nonostante il caldo. Il portoghese li ha salutati dalla vettura e l’assistente seduto accanto a lui ha girato un video per immortalare il momento, poi pubblicato sul profilo Instagram di Mourinho insieme alla foto della partenza e al video dall’aereo mentre si apprestava ad atterrare.
A Trigoria, intanto, si erano radunati altrettanti tifosi che hanno accolto la macchina del portoghese, preceduta dal Range Rover che trasportava i Friedkin, tra cori e fumogeni. Alle 15.18 lo Special One ha varcato i cancelli del «Bernardini» e ha voluto subito salutare i tanti romanisti in festa dalla terrazza, indicando lo stemma del club sulla sciarpa: un gesto che non è passato inosservato così come le sue espressioni mostrate in vari momenti della giornata immortalata dai videomaker della casa di produzione dei Friedkin, pronti a realizzare un prodotto speciale con le immagini girate ieri e non solo.
Mou ha preso subito possesso del suo ufficio nell’ala di Trigoria appena ristrutturata dai Friedkin, che hanno speso oltre un milione e mezzo di euro per costruirsi il loro nuovo spazio con vista sui campi, ma vetri oscurati dall’esterno, tanti pezzi di arredamento «unici» e un camino nella stanza di Ryan, che ha voluto anche una piccola palestra privata accanto al suo ufficio. Mourinho ha trovato ad accoglierlo anche Tiago Pinto, col quale ha fatto un primo giro delle strutture dove da martedì 6 inizierà il ritiro. In realtà Trigoria sarà anche la «casa» di José per almeno cinque giorni, ovvero il periodo di quarantena che deve rispettare essendo transitato a Londra la settimana scorsa. Grazie ai due tamponi giornalieri potrà comunque dirigere le sedute senza problemi indossando la mascherina, nonché incontrare persone in spazi aperti oppure fare meeting singoli mantenendo il distanziamento: ieri il primo con Tiago Pinto per fare il punto sul mercato. Da mercoledì 7 in poi ogni giorno è buono per la conferenza stampa di presentazione sulla terrazza del Campidoglio in via di allestimento.
Intanto Mourinho racconta ai romanisti di essere «entusiasta sin dal primo giorno. Sono stato colpito dal fatto che il signor Friedkin e suo figlio Ryan parlassero in continuazione dei tifosi. Quello della Roma – spiega il portoghese – è un progetto con il quale la proprietà intende lasciare un’eredità per gli anni a venire. Vuole creare le basi per il successo. Spero che questo successo arrivi mentre io sarò qui. Sono un allenatore migliore rispetto a quando sono arrivato in Italia nel 2008». Significativo anche il passaggio in cui definisce «un momento iconico, impossibile nel calcio di oggi» l’annuncio del suo arrivo all’improvviso, senza che nessuno lo annunciasse prima. La mossa che ha fatto impazzire di gioia i romanisti e dato credibilità al progetto dei Friedkin. Aspettando, adesso, i «regali» dal mercato.