Droni, barriere e pugno duro: il segno di Mou
(LA REPUBBLICA) Rimane l’alone di mistero sui primi passi della Roma targata Mourinho: i tifosi dovranno aspettare l’amichevole con la Triestina per toccare con mano le prime novità della stagione, dopo le uscite con Montecatini e Ternana. Intanto si incontrano di nuovo lo Special One e Paolo Tagliavento, dirigente del club umbro: «Ci ha fatto i complimenti per il campionato che abbiamo vinto, sapeva tutto – ha dichiarato l’ex arbitro -. Ed era curioso di sapere come si viva il passaggio da arbitro a dirigente sportivo, mi ha fatto piacere salutarlo».
Intanto ancora poche indicazioni del tecnico portoghese, che alle azioni dei suoi in campo nelle prime due uscite ha reagito con qualche applauso qua e là e pochissimi gesti plateali. Tutto sotto l’occhio attento dell’ormai celebre drone, che riprende dall’alto i movimenti dei giocatori giallorossi. Un ritiro finora blindato, che ha indispettito la stampa e le associazioni di categoria, ma che ha paradossalmente trovato l’appoggio dei tifosi: per Mou quelli andati in scena finora sono allenamenti e devono dunque restare dentro Trigoria.
Intanto le sedute d’allenamento al ‘Fulvio Bernardini’ proseguono con ritmi accesi, e con lo Special One che tiene alta la tensione per poi stemperarla quando gli animi si surriscaldano con un intervento o qualche rischio di troppo. Intensità tangibile, con sessioni video spostate direttamente sul campo per mettere subito in pratica i concetti appresi.
Se c’è un punto su cui Mourinho non è ancora del tutto soddisfatto, questo è il mercato. Tiago Pinto però sta lavorando per sbloccarlo: in arrivo dal Palmeiras Matias Vina, sostituto designato di Leonardo Spinazzola. Operazione da 11 milioni più 2.5 di bonus. E in settimana si può chiudere per Granit Xhaka, con le ultime distanze da limare tra la Roma e l’Arsenal.