DIVAGAZIONI ROMANISTE… Rui Patricio, Olsen e .. Fuzato
Di Franco BOVAIO – Se una rondine non fa primavera una partita non fa una carriera. Perché se fosse vero il contrario, dopo aver visto all’opera Rui Patricio e Olsen nella loro gara di esordio agli Europei, verrebbe da chiedersi se valga davvero la pena di andare a spendere un “ventello” (o giù di lì) di milioni di euro per il portiere portoghese anziché tenersi lo svedese, che è già giallorosso. La papera di Rui Patricio sul gol (poi annullato) all’Ungheria ha colpito tutti gli osservatori, così come le parate in serie (di cui una davvero miracolosa) di Olsen contro la Spagna. Ma in casa romanista le scelte sembrano fatte: Mourinho preferisce l’esperto connazionale (33 anni) a Robin Olsen (31), che con le sue parate eccezionali può al massimo aiutare la Roma a venderlo meglio e a togliersi, così, uno dei tanti esuberi della sua rosa.
L’idea, infatti, è quella di affiancare il giovane Fuzato (che riteniamo forte e dal grande avvenire) con un portiere più esperto e subito pronto per fare il titolare (Rui Patricio). In modo da farlo crescere ancora un po’ (anche se ha già 23 anni) per poi promuoverlo titolare. Ma se l’operazione è questa, ci domandiamo, perché non farlo crescere affiancandogli Olsen senza andare a spendere quel “ventello” di cui dicevamo prima per investirlo, invece, nel famoso centravanti che tutti aspettiamo? Appare chiaro che dallo staff tecnico giallorosso Olsen viene considerato inferiore a Rui Patricio (ma per noi è superiore a Pau Lopez, in rosa anche lui, ma lungo degente).
Ma siamo sicuri che Fuzato vada così frettolosamente messo da parte? Noi no e lo sosteniamo da tempo. Perché nelle cinque partite che ha giocato (derby compreso) ha dimostrato di avere tutte le doti del grande portiere: prontezza di riflessi, colpo d’occhio, senso della posizione, reattività, esplosività muscolare e anche quella voglia di provare a bloccare sempre il pallone anziché respingerlo che nel calcio di oggi i portieri sembrano non avere più. Manca di esperienza, certo, ma se a 23 anni non trova chi ha il coraggio di promuoverlo titolare non la farà mai. E la Roma perderà un altro capitale che è già suo, andando a spendere ancora dei soldi per acquistare l’ennesimo portiere della sua storia recente.