RASSEGNA STAMPATOP

ROSELLA SENSI “Sotto la mia presidenza potevamo vincere ancora”

L’ex presidente giallorosso Rosella Sensi ha ricordato la finale di Coppa Italia vinta dalla Roma in un’intervista all’edizione romana del Corriere della Sera di qualche tempo fa. Queste alcune delle sue risposte:. 

«Mentre parliamo mi vengono i brividi. Non solo per i ricordi, ma per la fortuna di averli vissuti quei momenti: da tifosa, pur ricoprendo un ruolo importante ».

Fu una serata magica.
«La prima Coppa Italia giocata in gara unica all’Olimpico, contro l’Inter che in quegli anni era la nostra antagonista principale. Dopo la partita portai il trofeo a papà, che era rimasto a casa. Fu speciale trovare i tifosi lì sotto, che esultavano e gioivano. Lui era emozionato mentre cantavamo l’inno della Roma». (…)

Molti calciatori di quei tempi, parlano della Roma dei Sensi come di una grande famiglia.
«Preferisco parlare di senso di appartenenza. Eravamo una cosa sola, vivevamo tutti lo stesso sentimento e la stessa emozione. Se poi lo vogliamo tradurre in famiglia va bene, ma era il senso di appartenenza che ci univa. C’erano delle grandi professionalità che lavoravano per il bene della Roma. È stato un momento speciale, credo che i tifosi lo abbiano capito».

Immaginava che un giorno Francesco Totti sarebbe stato fuori dalla Roma?
«Lo scorso anno, quando ha dato l’addio alla società, è stato davvero triste. L’ho incontrato e ho visto che non stava bene, è doloroso andare via da un amore grande come la Roma. Per uno come lui rimanere fuori da Trigoria è brutto, perché quella è casa dei tifosi. Ora però lo vedo meglio, mi diverte seguirlo sui social: è un timido che sa essere espansivo”»

Cosa augura a Daniele De Rossi?
«Di diventare, un giorno, l’allenatore della Roma. È il suo destino e ha le qualità per farlo. La sua romanità può essere solo un valore aggiunto».

Ci parli di Luciano Spalletti.
«La sua era una Roma divertente, e che si divertiva. La cavalcata delle undici vittorie consecutive fu indimenticabile». (…)

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