STORIE GIALLOROSSE… L’eroe del fango
di Franco BOVAIO – Campi infangati, sudore e cuore. Maglie sporche e inzuppate dall’acqua del cielo e dall’adrenalina dei nervi. Particolari di una giornata di pioggia nella quale si giocò quel Roma-Inter in cui Tonino Tempestilli (poi detto “il cicoria”) divenne il protagonista giallorosso di una sfida d’alta classifica che si disputò al Flaminio perché l’Olimpico era in rifacimento per i Mondiali del ’90.
L’Inter voleva una vittoria che l’avrebbe lasciata agganciata alla testa della classifica. La Roma di Radice doveva fare i conti con assenze importanti. L’Inter segnò già al 10’ con Klinsmann. Uno dei quattro tedeschi della partita.
La Roma soffriva, la pioggia cadeva, il fango sporcava le magliette dei ventidue giocatori che si stavano trasformando sempre più in gladiatori. Ma proprio il terreno reso viscido dall’acqua aiutò la Roma a pareggiare e Tempestilli a diventare l’eroe di giornata. Fu lui, infatti, a ribadire in gol il pallone respinto corto da Zenga sulla punizione di Berthold. Lui, Tonino, di professione terzino marcatore ed ex della sfida che, per una volta, strappò la ribalta ai tanti, attesi, campioni che erano in campo quel giorno.
Alla Roma era arrivato nel ’97 dal Como, con il quale aveva giocato 6 stagioni. Alla Roma è rimasto poi fino alla fine della carriera (1993) e della Roma, in seguito, è diventato uno dei dirigenti più longevi e apprezzati. In giallorosso ha giocato 161 partite ufficiali e segnato 7 gol, tra i quali quello all’Inter che vi abbiamo appena raccontato e al quale, tra tutti, siamo più affezionati. Perché è la prima immagine che ci viene in mente di lui, visto che quel giorno, dal fango del Flaminio, uscì fuori la sua vena di combattente e tutto il suo attaccamento ai nostri colori.