Smalling, la svolta buona
(IL MESSAGGERO) Chris Smalling è tornato, piazzandosi subito al centro del villaggio giallorosso e cancellando il sospetto che da Manchester, a fine estate, fosse arrivato il paziente inglese e non il difensore straordinario visto nella stagione scorsa. Fonseca lo ha sempre considerato il punto fermo della linea a 3 e si è battuto a lungo per riaverlo a Trigoria dopo l’addio anticipato ad inizio agosto. Fin qui però la sua seconda stagione nella Capitale, soprattutto negli ultimi mesi del 2020, è stata travagliata: distorsione alla caviglia, intossicazione alimentare e infiammazione al ginocchio. Stop anche a febbraio, saltando 4 gare di campionato e le 2 contro il Braga, per la lesione al bicipite femorale. Solo 17 presenze, delle quali 3 in Europa League, su 35 match. Le cifre che lo hanno accompagnato però sono decenti: 40 respinte difensive, 25 intercetti, il 91 per cento di passaggi riusciti (solo il 43,8 di quelli lunghi). 3 ammonizioni e 12 falli commessi, 2 occasioni create e 1 assist. Con lui in campo i giallorossi hanno preso 17 reti: media di 1 a partita. La Roma, senza considerare le 3 della sconfitta a tavolino con il Verona, si è allineata: media di 1,28.