STORIA DI IERI di Diego AngelinoCAMPIONATOTOP

FIORENTINA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

Vincere per non deprimersi era l’obiettivo, centrato, della Roma. Primo tempo soporifero acceso, calcisticamente, solo da una respinta di Pau Lopez su Vlahovic e da una di Dragowski su Pellegrini; umanamente, invece, dal commosso ricordo di Astori.

Si notano alcune scelte interessanti nei giallorossi: Pellegrini – per me il migliore – venendo a prendere palla a ridosso della propria area libera Diawara da quei compiti di regia che poco gli si addicono, lasciandolo concentrato – con ottimi risultati – su quelli di interdizione.

Una volta aperta la partita dal bel goal di Spinazzola sembra fatta, visto anche l’attuale cabotaggio dell’avversario. Invece ecco l’1-1, con azione di ripartenza da un angolo a tuo favore.

Inaccettabile, semplicemente: e poco c’entra il fatto che Veretout si fermi proprio in quell’occasione. Sembrava infatti i giallorossi fossero al 90’ e alla ricerca di una rete salvifica; tutti avanti e tutti lenti nel rientrare.

Una domanda che bisognerebbe porsi, allenatore in primis, è perché così spesso i romanisti in campo siano costretti a interventi da ultima spiaggia, che puntualmente mandano la sfera alle spalle del proprio portiere, anche ieri da brividi con i piedi.

Fonseca mette dentro tutto il potenziale offensivo a disposizione; anche perché Mkhitaryan, dopo una stagione quasi senza sosta, incappa in una serata negativa. Mayoral, nel frattempo, si conferma in difficoltà contro le difese schierate. E sorvoliamo sull’occasione fallita a tu per tu con il portiere avversario.

Se El Shaarawy dà sempre segni di vitalità, non altrettanto si può dire di Pedro, anche ieri deludente. Qualche infortunio di troppo e un rapporto con l’allenatore, pare, non proprio straordinario, potrebbero offrire qualche indicazione su un rendimento da tempo insufficiente.

Buon per la Roma – sospinta da un attivo Pellegrini, sempre al centro del gioco – che ogni tanto anche gli allenatori avversari facciano scelte avventate.

Prandelli pensa bene di togliere Ribery lasciando in campo l’impalpabile Kokorin, per un quarto d’ora finale che si tinge di giallorosso grazie all’inserimento di Diawara, ben servito da Karsdorp.

Bene voglia, risultato e ritorno, speriamo definitivo, di Smalling; male infortuni e gialli: non c’è Dzeko, Veretout preoccupa parecchio e Kumbulla, da diffidato, decide di mandare platealmente a quel paese Calvarese, beccandosi la sanzione.

Il tutto con un calendario che dice Genoa dell’insidioso Ballardini, Sassuolo e Napoli: in mezzo, il doppio confronto con lo Shakhtar. Per superare queste Forche Caudine indenni, all’impegno dei calciatori dovrà aggiungersi la perfezione di Fonseca nelle scelte: ipotizzare un cambio di modulo; utilizzare i giocatori nei propri ruoli; gestire in modo inappuntabile turnover e cambi. Vedremo come deciderà di incidere sulle sorti di questa Roma.

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