DIVAGAZIONI ROMANISTE… Quando Pruzzo marcò Krol
di Franco BOVAIO – Roma-Napoli. Chi giocherà al centro dell’attacco giallorosso? Il capocannoniere di Europa League Borja Mayoral o il campione Edin Dzeko? Alla fine dovrebbe spuntarla il secondo.
L’8 marzo del 1981, poco più di quarant’anni fa, un dubbio del genere non assillava certamente Nils Liedholm, che aveva il bomber dei bomber della storia giallorossa, Roberto Pruzzo. Che in quel campionato 1980-81 avrebbe poi vinto la classifica marcatori con 18 gol.
Ma in occasione del Roma-Napoli che era in calendario proprio per quel giorno, Liedholm gli affidò un compito molto particolare e imprevedibile: marcare Ruud Krol. La leggenda narra che quando lo disse a Pruzzo quest’ultimo gli chiese: “Ma come? Io che devo fare i gol mi trasformo in un marcatore?”. E Liedholm, impassibile come sempre, gli rispose: “Certo, perché Krol è la prima fonte di gioco del Napoli, che inizia a costruire le sue azioni offensive proprio partendo da lui. Lui è il regista difensivo della squadra”.
Mamma mia, come tutto torna. La Roma oggi costruisce le azioni partendo dal basso come faceva il Napoli con Krol quarant’anni fa e come avrebbe fatto poi la stessa Roma di Liedholm spostando Di Bartolomei in difesa. E nei quarti di Europa League la Roma ha pescato l’Ajax con cui, negli anni ’70, giocava proprio Krol, che a quei tempi non stava ancora al centro della difesa, ma faceva il terzino sinistro. Anche se nel calcio totale di quella splendida squadra tutti sapevano fare tutto. E allora, come oggi, Roma-Napoli era uno scontro diretto d’alta classifica.
Ma torniamo alla nostra storia. Dopo quel dialogo tra Liedholm e Pruzzo (che abbiamo ricostruito sulla base di alcune chiacchierate che facemmo tanti anni fa con il Barone) il bomber finì davvero con il marcare Krol. E lo fece molto bene, tanto che al 5’ del secondo tempo segnò anche il momentaneo 1-0 della Roma, scesa in campo con la maglia bianca sopra calzoncini e calzettoni rossi. Roma che, poi, non riuscì a vincere perché al 72’ il Napoli pareggiò con Speggiorin, che era stato l’unica, vera, punta del grande Perugia di Castagner. Quello che aveva chiuso da imbattuto il campionato 1978-79 alle spalle del Milan che proprio Liedholm aveva portato a vincere lo scudetto della stella prima di tornare alla Roma.
In occasione del “derby del sole” di quell’8 marzo dell’81 l’Olimpico si riempì in ogni ordine di posto, anche perché la Roma era sorprendentemente in corsa con la Juventus per lo scudetto 1980-81. Che le sarebbe stato scippato con il famoso gol annullato a Turone. Era il primo campionato che si giocava dopo la riapertura della frontiere e tra gli stranieri della prima ondata (uno per squadra) Falçao e Krol erano i più forti di tutti. Anche se il romanista era in rampa di lancio, mentre il napoletano era già nella fase calante della sua splendida carriera. Tanto che il Napoli lo era andato a ripescare addirittura a Vancouver, dove si era ritirato (ben remunerato) per giocare nel campionato canadese quelli che credeva fossero i suoi ultimi anni di calcio vero. Invece non era così, come avrebbe poi dimostrato nelle sue quattro stagioni sotto il Vesuvio.