DIVAGAZIONI ROMANISTE… Mal d’attacco
Di Franco Bovaio – Il possente attacco della Roma si è fermato. A forza di dire che la squadra giallorossa vanta uno dei reparti offensivi migliori del campionato gli si è portata sfortuna. Dzeko è incappato in tutto quello che sappiamo (infortunio compreso). Mkhitaryan sta giustamente tirando il fiato dopo una prima parte di stagione entusiasmante, nella quale si è eretto a protagonista della Roma 2020-21. Pedro, al momento, è più fumo che arrosto. El Shaarawy è appena arrivato e lo stanno riatletizzando. Borja Mayoral è tornato Borja Mayoral (e gli 11 gol stagionali che ha segnato sono già tanti per le sue abitudini), mentre Carles Perez è sempre un panchinaro.
Ognuno degli attori dell’atomico attacco romanista, che ha segnato 38 dei 69 gol stagionali fatti finora dalla squadra, oggi ha un motivo per essere giustificato. Ma la Roma sta soffrendo troppo per questo, anche perché le giustificazioni di ognuno sono arrivate tutte nello stesso momento e hanno portato ad uno stop imprevisto e imprevedibile del reparto offensivo.
Ora, però, c’è lo Shakhtar Donetsk alle porte e già giovedì sera servirà vincere e, magari, farlo con più gol possibili. Altrimenti nel match di ritorno in Ucraina della prossima settimana sarà dura. Certo, nelle ultime partite ci hanno pensato i centrocampisti e i difensori a fare i gol che non sono arrivati da là davanti. E questo, quando per gli attaccanti le cose non girano, è comunque un valore aggiunto per la squadra, come dice Pruzzo. Uno che di gol se ne intende, come se ne intende della dura vita della punta. “Che quando gli gira male può anche tirare come recita il manuale del calcio ma tanto il gol non lo fa” ci ripeteva spesso.
Ma tra gli altri suoi principali marcatori la Roma, ora, deve fare a meno anche di Veretout, che da centrocampista qual è ha segnato addirittura 11 gol. Tanti quanti quelli di Borja Mayoral e 1 in più dei 10 a testa di Dzeko e Mkhitaryan. Sono loro le 4 bocche da fuoco fondamentali della Roma 2020-21, seguite da Pedro con 5 reti e dalla coppia Pellegrini-Mancini con 4 ciascuno.
Cosa fare per risolvere il problema già contro gli ucraini? Sperare che Mkhitaryan ritrovi la vena perduta, affidarsi alla crescita atletica di El Shaarawy e augurarsi che il gioco in profondità di Borja Mayoral, stavolta, dia i suoi frutti. Sfruttare l’abilità acrobatica di Mancini, Kumbulla e Smalling sulle palle inattive.
Infine, ma per il futuro immediato, provare a recuperare alla causa Edin Dzeko il prima possibile. Perché c’è una Roma con Dzeko e una senza Dzeko. Che piaccia o no. Anche a chi sostiene che non diventerà mai una leggenda giallorossa. Sempre ammesso e non concesso che con i suoi 116 gol ufficiali con la Roma non lo sia già.