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TIAGO PINTO “Dzeko? Il bene collettivo della Roma è più importante degli interessi dei singoli”

Arrivato ad inizio mese, il General Manager Tiago Pinto ha parlato in conferenza stampa rispondendo alle domande sul mercato invernale giallorosso. Queste le risposte alle domande inviate dai giornalisti:

Questa mattina incontro tra Dzeko e Fonseca. Qual è la situazione tra i due? Qual è la posizione della società?
“Non mi aspettavo questa domanda (ride, ndr). Mi scuso per il ritardo. Non voglio sfuggire la questione, è importante chiarire. Si è detto e scritto molto, ma è importante capire che i club vivono dinamiche della famiglia: le famiglie hanno problemi e risolvono. Quando risolvono i problemi, ne escono più forti. Dzeko è un grande professionista, un calciatore e una persona con un carattere forte che ha scritto pagine importanti della storia della Roma, come è vero che Fonseca è il leader del nostro progetto sportivo, ha svolto ottimo lavoro alla Roma ed è la persona alla quale abbiamo affidato futuro immediato e a medio-termine. Negli ultimi giorni abbiamo avuto riunioni con il mister e con Edin per rafforzare il sentimento di fiducia reciproca, sono stati momenti importanti da cui siamo usciti uniti e fiduciosi per raggiungere successi e obiettivi con la Roma. Dobbiamo concentrarci su questo: il bene collettivo della Roma è più importante degli interessi dei singoli. Sulla questione capitano sono convinto che un club debba reggersi su disciplina e norme, in questo momento Edin non è il capitano della squadra. Per quanto riguardo il futuro lavoreremo sull’interesse della Roma ed Edin sarà il primo a lavorare in questo senso”.

Rinnovo Pellegrini? Ci fa un bilancio del mercato?
“Tengo a ricordare che Pellegrini è stato l’unico calciatore di cui ho parlato individualmente nella prima conferenza, perché rappresenta i valori del nostro progetto, è giovane, di talento, con una forte identità del club, è dedito al lavoro e siamo ottimisti, ad aprile ci vedremo col suo agente. Contiamo di risolvere tutto. Riguardo il mercato, sono una persona ambiziosa ed esigente con se stessa. Sul mercato in entrata l’arrivo di El Shaarawy e Reynolds sono acquisti importanti che possono aiutare la squadra a diventare più forte, ma ho e abbiamo lavorato per trovare soluzioni in uscita per calciatori che giocando meno sono meno felici. Purtroppo non si sono concretizzate, è un punto che non può lasciarmi soddisfatto”,

Se la Roma non arrivasse in Champions, potrebbe essere costretto a vendere i big?
“Rispetto la domanda, ma oggi è 3 febbraio e la domanda ci proietta ad uno scenario di fine stagione e non sono in grado di predire il futuro. Siamo tutti impegnati nel cercare di costruire una mentalità basata sulla quotidianità, si gioca di partita in partita, per raggiungere gli obiettivi. La priorità va alla partita di sabato, prepararla al meglio per vincere”.

Qual è la situazione di Pastore, Fazio e Santon? Arriveranno a scadenza di contratto e che disponibilità hanno dato?
“Nella nostra esperienza nello sport e nel calcio è normale che un giocatore quando non gioca, non è felice. A maggior ragione come nel caso di Pastore se non lo può fare per infortunio. Con gli agenti dei calciatori abviamo lavorato per trobvare soluzioni che permettessero di conciliare gli interessi della Roma e dei calciatori. Per una ragione o per l’altra non si sono concretizzare. Ora il mercato è chiuso, siamo una famiglia e tutti lavoreremo al meglio per l’interesse e i successi della Roma”.

Può garantire già oggi che Fonseca sarà l’allenatore del prossimo anno?
“Innanzitutto voglio garantire che tutte le notizie che sono circolate rispetto a riunioni con altri allenatori sono bugie e non sono successe. Dan, Ryan e io siamo soddisfatti del lavoro di Fonseca, con il quale lavoriamo per il presente e il futuro della Roma. La mia relazione con Paulo è molto buona, il mister non è preoccupato né distratto dalle voci ed è solo concentrato sulla partita di sabato”.

È stato un mercato difficile in uscita, è deluso dal comportamento di Fazio e Juan Jesus, esclusi dalla lista Uefa?
“Sono questioni diverse. Nella lista Uefa c’è spazio solo per 22 nomi, anche alla luce dei nuovi acquisti è una scelta che compete allo staff tecnico. La questione dei conti: non possiamo nascondere che pandemia ha determinato seri problemi per i club. Infine, non spetta a me essere deluso dia comportanti. Ho lavorato intensamente con gli agenti per trovare soluzioni, che sono state trovate e non si sono concretizzate. Ora lavoriamo tutti insieme”.

Com’è nata l’idea dello scambio Dzeko-Sanchez? Gli umori della piazza hanno influito?
“Vorrei far mie le parole di un dirigente esperto e competente come il direttore Marotta, ciò che ha detto corrisponde al vero. Il mio atteggiamento sarà sempre di apertura e trasparenza verso di voi. È vero che ho incontrato Ausilio, che stimo ed è stato gentile e cordiale con me. Abbiamo parlato di diverse questioni ma non siamo mai arrivati ad intavolare una vera e propria trattativa. Per quanto riguarda la questione dei tifosi la grandezza del club dipende dai tifosi e la Roma è um grande club riconosciuto in tutto il mondo, che rispetto e ammiro. Detto questo le decisioni che dobbiamo prendere vanno nell’interesse del club, dobbiamo essere fedeli alle nostre idee per rendere vincente la squadra. Tutto ciò non si applica perché non si è arrivati ad una trattativa”.

Fonseca sceglierà di far giocare Dzeko? La fascia di capitano?
“Sono due questioni diversi. La prima attiene alla strategia del futuro del club, la fascia di capitano coinvolge mister e società, bisognerà arrivare ad una decisione condivisa. Sulle questioni tecniche il mister gode della massima autonomia, non c’è influenza della società e non potrebbe essere differente”.

Nella prima conferenza ha escluso l’arrivo dei dirigenti, lo conferma?
“Confermo ciò che ho detto. Io sono il responsabile dell’are sportiva a stretto contatto con Dan e Ryan. Ora, finito il mercato, mi devo concentrare sulla struttura intorno al club, come la segreteria sportiva ed altre aree che andranno rafforzate e migliorate per poter dotare il club di una struttura che sia professionale, solida e forte. Ma per quanto riguarda quello che chiamate la direzione sportiva non ci saranno altri arrivi”.

Mkhitaryan ha comunicato di voler applicare la clausola per il rinnovo?
“Mkhitaryan è un giocatore importante per noi, i numeri testimoniano un rendimento straordinario sul campo. È un professionista eccellente, un esempio per tutti e può essere elemento importante per i giovani. Nel contratto c’è una clausola che gli permette di esprimersi sulla questione del rinnovo. Non mi aspetto problemi, sono d’accordo con il suo agente per la questione. Sono convinto che tutte le parti abbiamo l’interesse di proseguire insieme”.

Una delle basi delle strategie della vecchia società era mantenere alti i costi per mantenere alta la competitività, proseguirete su questa strada?
“Non mi piace commentare il passato. C’è stata una gestione con un orientamento strategico, le valutazioni le lascio a voi o a chiunque avesse competenza e nozioni, non è il mio caso. Dal primo giorno in cui ci siamo seduti io, Dan e Ryan, siamo d’accordo sul fatto che il denaro non sia tutto, ma ci siamo detti che dobbiamo essere disciplinati ed equilibrati nella gestione. Siamo disposti a fare investimenti, quello che conta è la qualità e non quantità. Dobbiamo fare scelte nel reclutamento dei giocatori per avere consapevolezza di aver preso giocatori giusti per rendere la Roma competitiva. Il mercato di gennaio ha lanciato un messaggio preciso e un esempio di quello che intendiamo fare: sappiamo tutte le difficoltò, eppure la Roma ha preso due calciatori che corrispondono al profilo di giocatori per il progetto, Reynolds ed El Shaarawy, uno dei talenti migliori della MLS e un nazionale italiano”

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