STORIE GIALLOROSSE… Il sogno spezzato
di Franco BOVAIO – Oggi Gianluca Curci ha 35 anni e non gioca più a calcio, ma fa il preparatore dei portieri. Molti suoi colleghi, all’età sua, difendono ancora i pali di qualche porta di Serie A, B o Lega Pro. Lui no. Lui si è dedicato ad insegnare agli altri quello che aveva imparato ai suoi tempi, quando era cresciuto nelle giovanili della Roma fino ad arrivare all’esordio in prima squadra.
Era la stagione 2004-05, la partita era Roma-Parma e per lui, quel giorno, era come toccare il cielo con un dito. Portiere della sua Roma, con la quale alla fine avrebbe messo insieme 11 presenze, nelle quali avrebbe convinto tutti. Al punto che nella stagione seguente era partito come titolare della porta. Ma nel derby di andata mister Spalletti gli preferisce a sorpresa il brasiliano Doni, che da quel momento non esce più e relega Curci al ruolo di riserva. Il sogno di diventare un grande numero 1 della sua Roma si spezza qui. Proprio nel momento in cui stava per diventare una solida realtà.
A Curci resta il ruolo il portiere di coppe sia in Italia che in Europa (Coppa UEFA), mentre in campionato gioca solo se Doni sta male o è squalificato. A fine stagione la Roma lo manda in prestito al Siena, poi alla Sampdoria, poi al Bologna. Sempre in giro, sempre lontano dalla sua città e dalla sua squadra, con la quale non giocherà più e chiuderà la sua avventura con 63 partite ufficiali all’attivo e 83 gol al passivo. Una meteora che forse poteva e doveva fare di più.