STORIE GIALLOROSSE… Picchia Romeo
di Franco BOVAIO – Vabbé, già a leggere il titolo avrete capito di chi raccontiamo le gesta in questa puntata delle nostre storie giallorosse: Romeo Benetti. Nella Roma ha giocato solo due stagioni (1979-80 e 1980-81), le ultime della sua gloriosa carriera. Ma nonostante ciò è stato determinante per la crescita della squadra che Viola e Liedholm avevano iniziato a plasmare per portarla, poi, a vincere quello scudetto che, anche con lui dentro, aveva solo sfiorato nel campionato 1980-81. Quello del gol annullato a Turone a Torino e dei troppi pareggi che l’avevano frenata sulla strada del tricolore.
Quando è arrivato alla Roma Benetti aveva già 34 anni. Ma nonostante l’età avanzata (normalmente a quei tempi a 34 anni si smetteva di giocare) fu fortemente voluto da Liedholm e dalla società per portare in un gruppo di ragazzi forti e già dal sicuro presente e futuro, quella mentalità vincente che solo uno come lui, che aveva giocato nel Milan e soprattutto nella grande Juventus degli anni ’70, poteva avere. E l’obiettivo fu raggiunto, perché Benetti, nella Roma, ha iniziato a inculcare quel cambiamento di impostazione mentale del gruppo che poi sarebbe stato completato da Falçao.
E’ dal loro arrivo in poi che i giocatori della Roma hanno cominciato a pensare di andare a Torino o a Milano non solo per limitare i danni, ma per provare a vincere. E’ anche grazie a loro che hanno cominciato a pensare di competere per poter diventare campioni d’Italia e non solo per essere partecipanti di primo livello del campionato.
E i tifosi si sono affezionati subito a Benetti con il calore che gli è consueto e per lui hanno coniato quel coro (“Picchia Romeo”) che lo ha immediatamente trasformato nel gladiatore del moderno Colosseo di Roma. Quello stadio Olimpico nel quale si era a lungo esibito da avversario (anche odiato, per la grinta che metteva in campo) e che ora era ai suoi piedi. E poi, in due stagioni con la Roma, Benetti ha vinto altrettante Coppe Italia: quelle dell’80 e dell’81!
Quindi, quando ha smesso di giocare, è stato per tre stagioni l’allenatore della squadra Primavera, con la quale ha conquistato il prestigioso Torneo di Viareggio nell’83 e lo scudetto di categoria 1983-84. Insomma, un vincente nato!