Roma da record: segna e diverte
(CORRIERE DELLO SPORT) Nel primo tempo di Bologna, la Roma ha dato l’impressione di poter segnare sempre. Ogni volta che superava la metà campo. Ha fatto cinque gol (su sei tiri nello specchio) ma ne avrebbe potuti contabilizzare il doppio, padrona com’era dei tempi e degli spazi. E non è un caso che abbia mandato in porta cinque marcatori diversi: questa è una squadra che nelle giornate buone coinvolge tutti, o quasi tutti, nella composizione dell’opera. Sono già 13 i realizzatori stagionali: l’ultimo della lista è stato Lorenzo Pellegrini che si è sbloccato al Dall’Ara. Fonseca può essere contento perché dispone di tante soluzioni differenti per arrivare alla meta. La Roma continua a segnare con un ritmo di oltre 2 reti a partita (24 in 11 giornate), in piena media con il rendiconto dell‘allenatore, che ha chiuso le prime 60 partite giallorosse meglio di Zemna, Spalletti e di tutti i colleghi del Dopoguerra. Uno degli elementi che colpiscono della seconda Roma di Fonseca è la verticalità: sbarcato in Italia come il profeta del dominio territoriale, l’allenatore si è adeguato alle caratteristiche del nostro calcio rinunciando all’adorato 4-2-3-2 e, soprattutto, al controllo ragionato del gioco. Con le debite differenze, si è avvicinato di più allo stile Klopp. Ieri a Bologna la Roma ha (stra)vinto la partita con il 46,8% di possesso palla: non c’è bisogno di fraseggiare quando si può accelerare in ripartenza verso la porta avversaria.