ROMA-FIORENTINA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – La Roma si sbarazza in sostanziale scioltezza della Fiorentina, giocando una delle migliori gare di questo inizio di stagione.
Ancora una volta, però, approccio sbagliato, con due occasioni nel primo minuto e mezzo per gli avversari: Castrovilli calcia di poco a lato, dopo ormai tradizionale controllo sbagliato di Veretout al limite della propria area; Callejon arriva leggermente tardi sul cross radente ancora di Castrovilli.
I viola finiscono in sostanza lì: pasticcio difensivo che libera Spinazzola; il terzino sbaglia il passaggio per Pedro, ma per fortuna ci pensa l’ex laziale Caceres a fornirgli l’assist perfetto per il vantaggio.
Dzeko non segna ma è sempre pericoloso e attivo; Pellegrini, come a Milano, è al centro del gioco; Smalling giganteggia, forte delle sue qualità e agevolato dalle scelte di Iachini, che lascia tre centravanti in panchina per far fare il “falso nove” a Callejon.
Karsdorp, incredibile, va vicino al goal; poi, dopo un’ora boccheggia come fossimo al 120’ di una finale mondiale giocata a 3000 metri. Per Mancini ottima partita d’altri tempi: attaccato a Ribery in giro per il campo.
Detto di Dzeko, lì in attacco ci sono Mkhitaryan e Pedro: il primo sfiora il goal e continua a servire assist; il secondo segna la terza rete (con anche due rigori procurati) nelle prime sei partite giocate.
I tre davanti hanno un’età complessiva di 98 anni: un’altra splendida picconata a stagioni di ostentata gioventù e di giovanilismo, caratteristiche che nel calcio italiano vanno bene se non hai nulla cui puntare.
Capitolo Orsato: perché ancora lo mandano in giro? Arrogante più di sempre, si perde cartellini (contro la Fiorentina) e rigori (a favore della Roma). Toglietegli il fischietto: è da tempo pronto per iniziare a far danni come designatore.
Bella vittoria, con il rammarico di un inizio che poteva divenire pericoloso e la solita possibilità mancata di chiudere la pratica già nel primo tempo: quando trovi Ronaldo e Ibrahimovic non te lo perdonano.