JUVENTUS-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Si dice “serve solo per le statistiche”: ma c’è un abisso tra preparare una gara importante reduci da una sconfitta o farlo dopo aver battuto a domicilio i (neo) Campioni d’Italia.
Non contava per la classifica? La Juve era con i giocatori di C? Sull’almanacco resta che la Roma ha vinto 3-1; che Riccardo Calafiori potrà associare il suo esordio in A al primo successo della Roma dei grandi (lo aveva già ottenuto la Primavera nel 2012) allo Stadium.
Alcune cose positive chiedeva la Roma a questa partita e le ha trovate: detto di Calafiori, citiamo la prova di Zaniolo. Iconica l’immagine del 22 inseguito da quattro avversari mentre s’invola verso la porta avversaria, servendo Perotti per il 3-1.
Una prestazione – con la miglior forma ancora lontana – che non è passata inosservata neppure negli studi Sky: leggi alla voce “Capello”. Non ci stanchiamo di ripeterlo: in-ce-di-bi-le.
Peccato per il solito goal subìto su calcio piazzato: una consuetudine tutt’altro che apprezzata.
In tanti ieri hanno probabilmente giocato gli ultimi minuti in A in maglia romanista. Tra questi, non si può non menzionare Perotti, calciatore dalla classe cristallina fermato troppe volte in carriera dalle fragilità fisiche.
Non avremmo voluto citare anche Smalling ma… Dopo 9 anni, più che adirati siamo semplicemente rassegnati.
Grandi feste per l’addio dell’arbitro Rocchi: chi, come noi, ha memoria di tanti suoi arbitraggi, di certo ha avuto poca voglia di celebrare la carriera del fischietto toscano.
Siviglia, ora: il modulo pare ci sia, la forma, dopo una ripresa horror, pure; senza Smalling (perdita enorme) possiamo affrontare gli spagnoli con la leggerezza – ancor più di prima – di chi ha davvero poco da perdere. Purtroppo.